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C 1 T T. Pl A . 2.C)È
per noi vivono, spirano pernoi; come; se
alcun bel frutto mette cìa loro, cla noi ri~
conoscono che ne è prima venuto il seme;
come in essoloro non nascono mai pensie«
ri, cbe al nostro cancìore recbino oltraggio;
come uno sguarclo è bastevol mercecle di
un sospir trilustre ; e come è pecuiiar pri-
vilegio de’veri diletti, clre cla te vengono,
o Amore, il poterne essere a part'e i gio-
vani, sotto verdi e liscie cotenne canuti pen-
sieri coprenclo, egualmente che i vecchi,
l’anima cle’quali dal corporeo velo ineno
imprigionata, assai più agevolmente può in
alto ascendere esorvoiare. Ma quello, che
non si potrà mai clire abbastanza, e che è
pur forza venga confessato da ognuno, è
l’onore, e ii chiarissimo grido, in che sal-
gono le valorose donne, che i veri amado-
ri si hanno poste in cima de’loro pensieri.
In essetto i nomi di quelle avventurose,
che celebrati furono da casto poeta, sono
tuttayia cari alle aniine gentili, e alla fa-
ma; ei begli occhi loro, benchè chiusi cla
gran tempo, si rimangono ancora pieni di
faville : laddove doglia e scorno clispregio
e biasimo nell’ ultimo sono gli amari frutti
di
C 1 T T. Pl A . 2.C)È
per noi vivono, spirano pernoi; come; se
alcun bel frutto mette cìa loro, cla noi ri~
conoscono che ne è prima venuto il seme;
come in essoloro non nascono mai pensie«
ri, cbe al nostro cancìore recbino oltraggio;
come uno sguarclo è bastevol mercecle di
un sospir trilustre ; e come è pecuiiar pri-
vilegio de’veri diletti, clre cla te vengono,
o Amore, il poterne essere a part'e i gio-
vani, sotto verdi e liscie cotenne canuti pen-
sieri coprenclo, egualmente che i vecchi,
l’anima cle’quali dal corporeo velo ineno
imprigionata, assai più agevolmente può in
alto ascendere esorvoiare. Ma quello, che
non si potrà mai clire abbastanza, e che è
pur forza venga confessato da ognuno, è
l’onore, e ii chiarissimo grido, in che sal-
gono le valorose donne, che i veri amado-
ri si hanno poste in cima de’loro pensieri.
In essetto i nomi di quelle avventurose,
che celebrati furono da casto poeta, sono
tuttayia cari alle aniine gentili, e alla fa-
ma; ei begli occhi loro, benchè chiusi cla
gran tempo, si rimangono ancora pieni di
faville : laddove doglia e scorno clispregio
e biasimo nell’ ultimo sono gli amari frutti
di