dell’ Eneide del Oaro .
L E T T E Pi A 1Y.
JBen vi apponete, gentilissirao Erraogene
mio, in creclendo, come fate, che io ten-
ga in pregio i traduttori, come coloro, la
cui mercè nostri fannosi i pensamenti al-
trui; che non sono già io della opinione cli
quello schizzinoso letterato, che per onora-
re gli antichi, soverchiaraente dispregiò i
moderni allorchè disse
Carmina quae veteres graeci aut scripsere
latini
Barbaricis rhythmis redclita nulla probo; (i)
che anzi io credo, niuna cosa a prestamen-
te arricchire e abbondevolraente fecondar
le lin gue, e a tradurle appunto da barba-
rie a cuitura piri idonea essere^ quanto il
dare
(i) Guglielmo Nicols 7iel lib. V. del Poe-
ina De literis inventis citato dal Fabrizio de
Yixgilio .
Y 3
L E T T E Pi A 1Y.
JBen vi apponete, gentilissirao Erraogene
mio, in creclendo, come fate, che io ten-
ga in pregio i traduttori, come coloro, la
cui mercè nostri fannosi i pensamenti al-
trui; che non sono già io della opinione cli
quello schizzinoso letterato, che per onora-
re gli antichi, soverchiaraente dispregiò i
moderni allorchè disse
Carmina quae veteres graeci aut scripsere
latini
Barbaricis rhythmis redclita nulla probo; (i)
che anzi io credo, niuna cosa a prestamen-
te arricchire e abbondevolraente fecondar
le lin gue, e a tradurle appunto da barba-
rie a cuitura piri idonea essere^ quanto il
dare
(i) Guglielmo Nicols 7iel lib. V. del Poe-
ina De literis inventis citato dal Fabrizio de
Yixgilio .
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