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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 7) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28026#0370
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55 2 Lettere sulla trabuz,

grais illustrò, e chi traclusse peggio insiè-
ine Virgilio? II Dryden stesso va ottima-
mente divisando, come debba quegli esser
tradotto ; rimprovera al Garo gli errori da
lui commessi,* e Cade appunto, come suo-
ie avvenibe, negli stessi errori. Se la ver-
sion del Caro supera la Eneide di cincpe-
mila cinquecento versi , come dicesi (1) ;
quella di Dryden Ia supera di tremila ot-
tocento e dodici, confrontando i numeri
Upposti all’inglese ed al latino. Nel cbe la
rima polrebbe essergli di qualcbe scusa ; es-
sa, che a guisa di traverso vento clevia qua-
si sempre dal segno la poelica saetta. S’egli
non appone concetti asfatto puerili a Vir-
gilio, come il Garo fa; vi fa talora certé
giunte, che ingrandendolo lo infievolisco-
no ; e talora devia egli pure dal senso, o
almen dal genio delbautore, il che per av-
ventura è non men grave peccato . lo ve
ne addurrò, caro il mio Erinogene, una

pruo-

(1) T^edi Vita di Annibal Caro del signor
sdjiboii-Fedet’igo Seghezzi p. /j.i. jorefissa alle
letbere del Caro nella nltima edizione comi*

uiana .
 
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