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Archäologisch-epigraphische Mitteilungen aus Österreich-Ungarn — 2.1878

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Benndorf, Otto: Archäologischer Bericht aus Oesterreich
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https://doi.org/10.11588/diglit.9392#0182
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170

p. 155—169. C. Gregor utti, es emplar e di una dec orazione militare ro-
mana della categ oria delle f alere, mit photographischer Reprocluction in
Originalgrösse (0-15 hoch, 0 041 breit), vor drei Jahren bei Pola gefunden in una
di quelle (ante cave Romane che si trovano nei dintorni della cittä, zusammen mit
einem cumulo di metallo riposto in una nicchia, il quäle si manifestb per un arn-
masso di puro arcjento. Era questo un oggetto originariamente formato di piastre
dSargento di forma concava, indi schiacciato e pesto violentemente. II peso del
ripostiglio corrispondeva a mezzo chilogramma. Der Hauptgegenstand des Fundes,
mit einigen untergeordneten Stücken allein erhalten und gegenwärtig im Besitze des
Verfassers, wird von diesem für die (rechte) Backenlasche eines Helms erklärt und
besteht aus einer am unteren Ende mit einer grossen, oben mit sieben kleineren Oesen
versehenen 20 Gramm schweren Silberplatte, die mit grösstentheils vergoldeten
Reliefs in getriebener Arbeit geschmückt ist. Die Reliefs gliedern sich in drei über-
einandergeordnete Abtheilungen. In der obersten nach rechts stehend Victoria, vor
sich am Stamme eines Palmbaumes einen Schild haltend, auf den sie mit einem
Griffel schreibt und welcher die Schrift

DE VIC
BRITTA

trägt; zu ihrer Linken knieend ein gefesselter Barbar; neben ihm am Boden ein
elliptischer Schild, über ihm im Grunde ein annähernd sechseckiger mit dem Emblem
des Blitzes. In der mittleren Abtheilung zwei Greife rechts und links von einem
Dreifusse. In der unteren Abtheilung nach rechts schreitend Mars, die Lanze in
der R., mit der L. ein Tropaion schulternd, an dem sich Helm, Panzer und zwei
elliptische Schilde finden. In längerer Auseinandersetzung wünscht der Verfasser
zu begründen „che Voggetto rappresenta una decorazione militare la quäle non si po-
trebbe altrimentri classißcare che ponendola nella categoria delle falere di cui devono
essere state varie specie; che la spedizione militare a cui si riferisce la falera deve
essere stata quella intrapresa da Settimio coi figli Caracalla e Geta fra gli anni 208
al 211 d. C.; che la decorazione infine deve essere contemporanea alle medaglie di
questi imperatori ricordanti la Vittoria Brittannica le quali sono degli anni 210 e 211
d. £*).

Fase. 3 p. 247—282. G. Braun, la originäria nazionalitä di Orazio

— „credo di poter sostenere con buone ragioni che il padre di Orazio fasse un pio
ed illuminato Israelita di confessione Alessandrina". Orazio „fa conoscere a buon
intenditore il vero fondo delle sue opinioni filosofiche. E questo fondo si ritrova in
que' Libri sac?-i} i quali communemente diconsi Sapienzialiu.

Fase. 4 p. 408—417. P. Pervanoglu, Aquileia prima de' Romani,

— p.418 —430. Carlo Kunz, le collezioni Cumano (Münzen). — p. 431—450.
Carlo Dr. Marchesetti, del sito dell' antico Castello Pucino e del vino
che vi cresceva.... al colle su cui sorge oggigiorno la rocca di Duino. Tutta
quella falda di monte, che dal Timavo si estende al Porto di Duino nonche la valle-
cola che da questo dolcemente vu elevandosi entro terra ed il ridente clivo di Sestiana
devono esservi compresi.

*) Eine galvanoplastische Reproduction dieses interessanten Stücks befindet
sich im Museo civico zu Triest, eine zweite von Herrn Dr. Kunz geschenkt im öster-
reichischen Museum für Kunst und Industrie in Wien.
 
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