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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. IV
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Baldoria, Natale: Un avorio del Museo Vaticano, [1]: studio iconografico
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NATALE BALDORIA

123

Questa sola composizione potrebbe bastare per dimostrare che il nostro dittico è lavoro fran-
cese del secolo xrv, poiché rivela un'arte che potrebbe quasi chiamarsi la caricatura di quella
cosidetta gotica del secolo antecedente, in cui, come ho detto, specialmente in Francia, l'arte
del medio evo era arrivata al suo apogeo.

Su di un altro dittico d'avorio, le cui tavolette separate, poste entro la stessa vetrina del
Museo vaticano, si vedono ai lati di quell'altro avorio bellissimo, rappresentante la deposizione
dalla Croce e che si dice fatto su un disegno di Michelangelo, troviamo per la scena dell'Annun-
ciazione quasi lo stesso motivo di composizione e nelle figure gli stessi gesti che abbiamo sopra
descritti. L'Angelo è quasi di prospetto, ma gira il busto ed il capo verso Maria, tenendo alzata
con movimento assai composto la mano destra coli'indice teso, ed abbassata la sinistra col car-
tello spiegato. Maria, vestita di tunica e di manto che le copre il capo e, scendendo per la spalla
sinistra sotto al gomito del braccio, va pure a coprirle da sotto il petto, come nella figura de-
scritta più sopra, il davanti della persona, tiene nella sinistra il libro chiuso appoggiato al pel lo
ed alza la destra chinando alquanto il bel viso un po' sorridente, quasi in atto di dubbio e di
meraviglia. In quest'avorio troviamo nobiltà e purezza di forme, leggiadria ed espressione nei
volti ideali, semplicità e naturalezza nei panneggiamenti, ove non è già ricercalo con solchi pro-
fondi come si fece nel secolo xiv avanzalo, l'effetto di chiaroscuro, ma soltanto la verità. Le ligure
sono alquanto lunghe e sottili, ma belle e di giuste proporzioni, nò i corpi son sacrificati all'ef-
fetto dei panneggiamenti. Esso ha in Lullo lo siile di quel trittico pubblicato dal Labarte (IIMoire
des Aris industriels au moyen dge, Ionio I, pi. XVIII) ed erroneamente, io credo, da lui giudi-
calo lavoro italiano del secolo xiv. 1 In questo tempo troviamo in Italia, o delle sculture di assai
poco valore artistico, oppure altre le quali, sia che provengano direttamente dai Pisani e dalla
loro scuola, sia che trovino l'ispirazione nelle pitture di Giotto e dei giotteschi o dei senesi, hanno,
in generale, o forme più energiche e caratteristiche, oppure più gentili e ideali di quelle stesse
che incontriamo in questi due avori, che io, anche per ragioni iconografiche, come vedremo in
seguito, mi accontento di ascrivere all'arte gotica della seconda metà del secolo xm. Nel secolo xrv
non si mantenne nelle scuole d'oltr'Alpe, in generale, quella semplicità ed eleganza di forme ca-
ratteristiche dell'arte gotica del secolo antecedente; poiché, parlando dei soggetti religiosi dove
non poteva pienamente adattarsi lo studio e la ricerca minuta del vero, per il quale, allargata la
sfera dei temi da svolgersi, s'eran posti anche per influenza dell'arte fiamminga, gli artisti di
questo tempo, a furia di ritornare sulle solite forme, a furia di ingentilirle, si è caduti nel lezioso
e nel languido e, potrei quasi dire, nel barocco, senza che in questo campo fossero mai tentati
nuovi motivi. Ed è certo a notarsi la grande povertà di l'orme che si manifesta in quasi tutti gli
avori francesi del secolo xiv; avori che, presi ciascuno separatamente, mostrano (salvo i difetti
già notati) un'arte quasi consumata nel trattar la figura, nel piegare le vesti, ed anche talvolta
nel dare espressione ai volti! L'Angelo e la Madonna annunziata si ripetono tali quali li abbiamo
notati nell'avorio che noi pubblichiamo, cogli stessi atteggiamenti, cogli stessi partiti di pieghe,
composti nello stesso modo, anche in un altro avorio, dato in luce dal Labarte 2 e che mi pare
di più eccellente lavoro che il nostro. Soltanto nell'Angelo, il cui panneggiamento è identico a
quello dell'Angelo sopra descritto, la leziosaggine è spinta ancora più oltre, essendone più esa-
gerate le mosse del capo e del braccio destro. In Maria il manto non gira attorno al corpo,
ma resta aperto davanti, così appunto come nell'Annunciazione d'un altro avorio, polittico, che
io credo d'epoca alquanto anteriore e che il Labarte, il quale lo pubblica (pi. XV, op. cit,
voi. di.), stima lavoro italiano, meni re, come anche in seguito si potrà dimostrare, deve pur esso
ritenersi lavoro gotico e forse francese con influenza fiamminga, del secolo xrv, al pari di quel

1 Un polittico della collezione Basilewsky di stile affatto uguale o di cui, come dei due altri or ricordati^
avremo spesso occasione di parlare, si trova pubblicato nella Gaz-ette des Beaux-Arts (Voi XIX, anno 1865,
pag. 428), ed ivi dal Darcel giustamente attribuito al secolo xnr. In esso. Maria annunciata fa lo stesso movi-
mento che nel bell'avorio summontovato del Museo Vaticano.

2 Hisloire des Aris industriels, voi. I, tav. XIV. L'avorio faceva parte della collezione Soltikoff. Catalogo
del 1801, n. 253.
 
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