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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. IV
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Baldoria, Natale: Un avorio del Museo Vaticano, [1]: studio iconografico
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0215

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NATALE BALDORIA

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dal naso lungo e sottile (tutti caratteri speciali dell'arte toscana di quel tempo, ma particolar-
mente senese), esprime assai Lene il suo profondo turbamento, tanto per il volger circospetto delle
pupille verso dell'Angelo, come per la mossa della bocca a cui si piegano abbasso le estremila.
Aggiungasi poi che anche l'atteggiamento n'è indovinaiissimo, poiché, seduta quasi di profilo,
con mossa vivace gira di prospetto il busto, chinando alquanto il capo sulla spalla destra e
volgendolo spaventata verso dell'Angelo, mentre prende colla destra mano una falda del manto
e cerca con essa di coprire il viso.1 Nella sinistra ha il libro a cui tiene il segno col pollice,
poiché all'apparire dell'Angelo, ella, secondo il concetto del pittore, era intenta a pregare.

Nel secondo momento, quando cioè Maria risponde meravigliata di non conoscere nessun uomo,
è figurata la vergine tra i bellissimi bassorilievi della Cattedrale di Orvieto. È in piedi dentro di
una specie d'edicola che simboleggia la casa, di prospetto, col capo, coperto dal manto, un [to' chino
verso l'Angelo inginocchiato dinanzi a lei, cui fissa gli occhi e dall'espressione di essi e della
bocca par che gli manifesti i suoi dubbi; e tale interpretazione è pur resa chiara dall'atteggia-
mento sia del capo come delle braccia, poiché alza un po' di fianco il gomito destro, mentre colla
mano dinanzi al petto tiene inconsciamente una falda del pallio che le avvolge il corpo. Ha nella
sinistra, il cui braccio ò spinto alquanto indietro, il libro chiuso e appoggiato sul ginocchio destro,
poiché anche questo, con un movimento classico caratteristico che gli artisti francesi non poterono
studiare sui monumenti antichi, ma ripeterono perchè tramandatosi attraverso al medio evo, è
portato innanzi, formando così sul manto delle bellissime pieghe girate e rientranti, le quali fanno
un bel contrasto con quelle verticali e pur varie della tunica che le arriva ai piedi. Tali parliti
di pieghe, quantunque in diverso modo interpretati, conobbe pure l'arte gotica del secolo xiv e ne
ricavò, come vedemmo, degli ottimi effetti; ma sotto di esse si slenta a rilevare la struttura dei
corpi, poiché, certo per ottenere gran forza di chiaroscuro, furono troppo approfondate. Nella
figura descritta, come in generale nelle altre dei Pisani e della loro scuola, la struttura del corpo
ci apparisce vigorosamente concepita ed intesa, come quasi nelle sculture dell'arte classica e più
che in quelle francesi del secolo xm.

Ma piuttosto che esprimere lo spavento ed il dubbio, gli artisti italiani del secolo xiv prefe-
rirono di dare alla Vergine quegli atteggiamenti che corrispondono all'umile sommessione. Così si
figurò Maria annunziata dall'Angelo nei primi secoli del Cristianesimo (cimitero di Priscilla); così
l'imaginò Dante scolpita nel Purgatorio, e sviluppando questo tema, sì i poeti che gli artisti ave-
vano maggior campo di manifestare nella figura di Maria tutta la gentilezza e la grazia femmi-
nile e di esprimere quei soavi sentimenti che riscaldavano le poesie del dolce stil nuovo.

Ognuno conosce la leggiadra Annunciazione dipinta da Giotto nella cappella degli Scrovegni
a Padova: è quindi inutile che la descriva; spigolerò soltanto fra le sculture. Giovanni Pisano, o
qualche suo scolaro, nel timpano dell'arco che sta sopra al ritratto di Onorio IV nell'altare mag-
giore della Cattedrale d'Arezzo, figurò, come accennai in una nota, l'Angelo in ginocchio, quasi
di prospetto, colle braccia incrociate sul petto in segno di ossequio a Maria, come a colei che,
mediante il suo assenso, slava per divenir Madre di Dio. Maria, a cagione dello spazio, è di mag-
giore statura che l'Angelo; seduta quasi di prospetto, piega alquanto il busto ed il capo verso il
messaggero celeste: l'espressione del viso corrisponde all'atteggiamento, perchè naturalmente l'ar-
tista scolpì la bocca alquanto allungata, le guancie contratte, gli occhi semiaperti, come se sorri-
desse soavemente assentendo alla volontà di Dio; l'atteggiamento poi è leggiadrissimo e naturale,
giacché, tenendo colla sinistra il libro aperto sulle ginocchia, porta con grazia, ma non leziosa-
mente, la destra al petto. Come in tutte le sculture de' Pisani, anche qui, sebbene il lavoro del-
l'altare sia un po' rozzo, e specialmente nelle grandi figure si possan notare dei gravi difetti, e
nell'Annunciazione di cui parliamo si debba osservare che in particolar modo la gamba sinistra
piegata dell'Angelo è troppo piccola e bassa, è però sempre conservata una forte caratteristica
ne' tipi e nelle forme che senza mollezza, ma robustamente interpretano il vero; e i panneggia-

1 Tale atteggiamento fu pure usato da Duccio di Boninsegna nel quadro n. 1139 della National Gallery;
se non che in questo la Vergine è in piedi.
 
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