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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. V
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Venturi, Adolfo: Gian Cristoforo Romano, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0246

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152

GIAN CRISTOFORO ROMANO

vòlta di profilo verso destra, e coperto il capo dal velo vedovile che ne incornicia il viso, e scende
sulle spalle; all'intorno leggesi: ISABELLA ARAGONIA DVX MLI {duocissa Mediolani). Nel ro-
vescio, sta una figura simbolica, quasi del tutto ignuda, innanzi ad una palma, e in atto di tenere
con la destra una verga, e con l'altra uno scettro, al quale si avvolge una serpe, simbolo allusivo

GENIETTO DEL MONUMENTO DI PIER FRANCESCO TRECCHI

all'avversità della sorte della duchessa di Milano. E intorno la scritta: CASTITÀ!! VIRTV'ITO • {uè)
INVICTAE. Tanto la figura simbolica della medaglia d'Isabella d'Este, come la Pace del rovescio

regine quale tutte cum maravegla la reguardava et che la Regina mugliera, avante andasse in Spaga la vidde:
che pareva non se potesse saciar de guardare, dicendo che ultra la singre bellezza: che leffìgia indicava un grande
Inzegno: corno per Fama al tempo che essa era in Franza, molte volte haveva udito, desiderando ultra modo, de
vederve ima volta: Cosi tutte le altre che la vide, summamente la laudo, insino alle Galante et Gratiate figlie
del Grande Capitauco, prima che de qua partessero, le quale dopoi reguardatole per longo Spatio, mille volte
dice chel baso la bella medaglia, riavendo anche loro per Fama udito rasonare de la condicione et valore vostro.
Io ho interogato esso Jo. Christophano quale più de queste gran Madonne hebbo piacere de tale medaglia: me
dice che tutte Generalmente la laudo excessivamente, et quelle che più di loro haveva Judicio, tanto magior
laude ne dava: et le Galante figlie del grande Capitanio pareva che riavessero invidia: e desiderassero havere
parte de tale effigie. Ha fatto una medaglia esso Jo. Christophano de la Duchessa de Milano, che e bella cosa
et molto artificiosa, per respecto de quelj veli: ancora non e finita; ma solo il volto et la testa e facta. Un altra
ne ha facto del pontefice: la quale è assai simile al suo naturale, ma per essere de uno homo vechio et bizarro
poco e da curare: ma gli ha facto un reverso tanto oxcellcntc cum due figure et un sacrificio che ad judicio de
ogni iateligente alti boni antichi se po comperare: non dubito piacerla alla S. V. de la quale esso e schiavo per-
petuo: hogi se ne va a Roma con lo R. M.r Cardinal de Aragona... — 24 ottobre 1507.
 
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