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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. V
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Baldoria, Natale: Un avorio del Museo Vaticano, [2]: studio iconografico
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0257

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NATALE BALDORIA

signora del mondo; 1 e nella Francia, dove la regalità s'affermava sempre più, e l'arte gotica,
liberatasi per tempo dal convenzionalismo tradizionale dell'arte bizantina e della carolingia,
rispecchiava i nuovi sentimenti, si rappresentò Maria colla corona sul capo anche nell'Adorazione
dei Magi. In Italia, dove la regalità non aveva attecchito, la imagine di Maria mantiene, come
prima, la semplice e maestosa figura d'una divinità antica, e se i Pisani posero, (piasi mai però
nell'adorazione de' Magi, si bene nel gruppo staccato di Maria col bambino, sul capo di lei la co-
rona, ciò avvenne, io penso, per influenza dell'arte gotica.

Nel mosaico di Santa Maria Maggiore, in cui la composizione della scena di cui parliamo, si
allontana affatto da tutte le altre a me note, di dietro al Irono ov'è seduto Gesù fanciullo, stanno
a corteggiarlo quattro angeli alati. Così nel mosaico di Sant'Apollinare in Urite (sec. vi), quattro
angeli son posti ai fianchi di Maria col bambino, e il primo di essi dalla parte de' Magi tende
loro la destra, mentre il vicino accenna il Salvatore. 2

Un angelo alato si diede poscia ai Magi, in luogo della stella, quale scorta nel loro cammino e
come intermediario fra loro e G- G. 3 Questo motivo che trovasi spesso, specialmente nelle minia-
ture bizantine, 4 nella pittura di Sant'Urbano alla Gaffarella e talvolta pure in quelle de' Giotteschi,
deve aver avuto la sua origine in oriente ed essere stato ispirato dagli Apocrifi. 5 I Magi, in nu-
mero dapprima indeterminalo, 11 ma però quasi generalmente in 3, come più lardi fu costante-
mente adottato, sì nelle pitture delle Catacombe che sui sarcofagi, furono figurati giovani e im-
berbi, altrettanti Paridi, quali si trovano nelle opere dell'arte antica, col berretto frigio, con tunica
corta, cui sopra svolazza quasi sempre la clamide, e colle anassiridi. L'un dietro l'altro stanno
di fronte a Maria col bambino, oppure ai lati (a seconda che essa è di prospetto, ovver di profilo),
facendo un passo innanzi e protendendo le mani che tengono i doni, 7 come re o personificazioni

1 In un inno latino pubblicato dal Mone (Latein. Hgmnen, Voi II, N. 392), Maria, oltre che esser chiamata
regina beata e regina imperatrice, è pur detta duchessa del cielo e principessa delle Vergini. Tutti i titoli della
più alta nobiltà terrena le si adattavano. Cfr. anche 1' inno segnato col numero 340 (Voi. II, strofe I, verso II)
e l'inno 505 (pag. 260, str. IV), in cui Maria è chiamata imperatrice delle regine. Dante stesso fa che san Ber-
nardo (Farad., Canto 33, v. 34) invochi Maria col nome di Regina; attributo che le è pur tante volte ripetuto
nelle Litanie e nella Salve Regina.

2 Spesso nelle opere di Giotto e de' Giotteschi, talvolta in quelle della scuola de' Pisani, come ne' bassori-
lievi del Duomo d'Orvieto, trovansi due o più Angeli che fanno corteggio a Maria col putto. Nell'arte gotica, se
essi compariscono ai fianchi di Maria, tengono ambedue un candeliere colla candela accesa, motivo speciale che
non trovasi in Italia.

3 Così esso ci appare ia un frammento di mosaico dell'vin secolo, rappresentante l'Adorazione de' Magi,
proveniente dall'antica basilica di S. Pietro, ed ora nelle chiesa di Santa Maria in Cosmedin. Cosi lo troviamo,
additando il Cristo e rivolto ai Magi, anche negli affreschi di Ferentillo del secolo vin (?). Per essi, vedi notizie
nel Bollett. d'Ardi, crisi., anno 1874-75, pag. 155 e segg.). Nel medio evo ciascun astro aveva il suo angelo
speciale, che doveva presiedere ai suoi movimenti.

4 Cod. gr. di Gregorio di Nazianzo (ix sec, Biblioth. Nation. de Paris, N. 510) e Menologio gr. della Vati-
cana (xi sec, 1613).

5 Nel Protoev. di Giacomo, C. XXI, è detto che ai Magi apparve in sogno un angelo per avvisarli di non
tornar da Erode; e nell'i£y. Infantiae arab., C. VII: Eademque hora apparuit illis angelus in forma slellae,
quae antea dux itineris ipsis fuerat. E il contrario di quanto fecero gli artisti che convertirono la stella in un
angelo.

G Nell'affresco del cimitero di Domitilla (ni sec.) sono in numero di quattro; nel mosaico di Santa Maria
Maggiore (v sec.) in due.

7 Talvolta il primo de' Magi alzando il destro braccio e volgendo indietro il capo, accenna agli altri due la
stella, come sul celebre sarcofago del Laterano, ov'è rappresentata la Trinità nell'atto di crear Eva. In altri sar-
cofagi, come in quello dell'esarca Isacco di Ravenna, il secondo de' Magi si rivolge al terzo, al pari che negli
avori descritti, ma non accenna colla mano alla stella. Di dietro alla cattedra di Maria si vede talvolta, come sul
sarcofago accennato per primo, la figura in piedi di san Giuseppe, che qui è colla barba, essendo stato ne' primi
secoli figurato anche senza barba e giovane. In molti sarcofagi dietro a ciascun Mago è accennato anche un
camello. Nell'arte bizantina i Magi in viaggio si figurarono ordinariamente a cavallo.
 
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