MISCELLANEA
233
L'autore ebbe cura di riprodurre frammisti alla
narrazione parecchi disegni in zincotipia de' monumenti
più attraenti, ch'egli credette d'illustrare, fra cui si no-
tano il campanile della famosa abbazia di S. Benigno di
Fruttuaria, tomba per secoli del non men celebre re
d'Italia Arduino d' Ivrea; un fianco della cappella di
S.Giorgio in castello a Valperga, che contiene affreschi
del quattrocento, e nello tavole la facciata del duomo
di Chivasso.
Dopo un'altra notizia di Ugo Rosa su lapidi, monete
romane e terracotte di recente scoperte a Susa, e di un
breve accenno di V. Promis ad una strada romana sco-
pertasi in alcuni scavi della diagonale di S. Giovanni di
Torino, il Ferrerò fa in una susseguente pagina conoscere
un ripostiglio di altre quattrocento monete romane sco-
pertosi nel verno scorso a Fontanetta da Po. Chiude
la dispensa un'appendice d'antichità romane e medioevali
nella valle di Aosta, scritta nel vernacolo valdostano
dall'autore E. Besana. Ed anche qui si vedono frammiste
alle narrazioni le riproduzioni di parecchi disegni
delle principali scoperte illustrate dall'autore, oltre quelle
che si hanno in una tavola a parte.
Questa dispensa degli atti della benemerita società
d'archeologia di Torino non è per importanza minore
alle precedenti; ed è sempre una prova di più dello zelo
di quei soci, i quali colle loro pubblicazioni giovano
grandemente all' incremento degli studi dell' antichità
in quella nobile regione d'Italia.
X.
Lettere inedite di ANTONIO CANOVA al cardinale Ereole Con-
salm, pubblicate da Alessandro Ferrajoli — Roma, For-
zani n C, 1888.
Questa pubblicazione contiene quattordici lettere pos-
sedute dal marchese Gaetano Ferrajoli, dirette dal Ca-
nova al cardinale Consalvi, e relative alla missione af-
fidatagli dal Governo romano, per recuperare gli og-
getti d'arte sottratti a Roma e alle sue provincie, durante
le invasioni francesi. Non rivelano in sostanza cose
nuove, ma ci fanno assistere, come ben dice 1' editore
nella prefazione, allo svolgimento giornaliero, e, direi
quasi, drammatico dei fatti.
Per la mitezza del suo carattere, egli non sarebbe
stato l'uomo più atto a tale ufficio, ma nessuno avrebbe
potuto patrocinare la causa con più amore e più effica-
cia di lui. Dalle lettere appariscono le difficoltà ch'egli
dovè combattere nell' opposizione della Francia e della
Russia, e che egli giunse a superare valendosi di po-
tenti amicizie, e di tutta 1' autorità che circondava il
suo nome; per modo che la buona riuscita dell'impresa,
fu dovuta in gran parte alla scelta della persona. A
questa pubblicazione accrescono pregio la riproduzione
d'una medaglia coniata in quella occasione in onor del
Canova, e di un'altra coniata più tardi ad onore di Pio VII
per la ragione stessa; e quella d'una rara stampa rap-
presentante la partenza da Roma del terzo convoglio
delle statue e monumenti d' arte pel Museo nazionale
di Parigi.
MISCELLANEA
Soultixx*e italiane medievali. — Fu-
rono clonati al Museo di Berlino due grandi Leoni di
marmo, importantissimi lavori del secolo xi. Questi
servivano originariamente a sostener le colonne che
adornavano l'atrio dinanzi al portale di una chiesa di
stile romanzo, ora distrutta, nelle vicinanze di Ferrara.
Non s' adattavano entrambi ad uno stesso portale,
poiché anche il loro diverso stile accenna a due diversi
tempi, il primo alla metà dell' xi secolo, il secondo alla
fine dello stesso. Due altri leoni, che doveano essere ac-
compagnati con questi, sono da poco venuti in possesso
del principe Liechtenstein.
Allo stesso periodo e parimenti all'arte italiana ap-
partiene un'altra grande opera di uguale interesse, un
lavabo di stile romanico, donato dal signor von Dirksen
consigliere di Legazione.
Questo apparteneva ad una chiesa distrutta di Roma,
dove i lavori di questo stile sono assai rari. Per i mu-
sei questa vasca porge come quei due leoni un singolare
interesse, perchè la raccolta di Berlino si trova in
possesso di una ragguardevole serie di opere del periodo
romanico in Italia, le quali però appartengono quasi
esclusivamente a Venezia oppure ai dintorni di Venezia.
Avorio del X. o XT secolo. — Con
una tavola d' avorio della prima epoca romanica, rap-
presentante la cattura di Cristo, che poco tempo fa fu
acquistata dalla raccolta Trotti-Trivulzi, s'accorda un
gran rilievo della Crocifissione similmente di origine
italiana, comprato ultimamente pel museo di Berlino;
ambedue sembrano lavori del più tardo tempo lom-
bardo, del x od xi secolo. In Italia si trovò pure il
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L'autore ebbe cura di riprodurre frammisti alla
narrazione parecchi disegni in zincotipia de' monumenti
più attraenti, ch'egli credette d'illustrare, fra cui si no-
tano il campanile della famosa abbazia di S. Benigno di
Fruttuaria, tomba per secoli del non men celebre re
d'Italia Arduino d' Ivrea; un fianco della cappella di
S.Giorgio in castello a Valperga, che contiene affreschi
del quattrocento, e nello tavole la facciata del duomo
di Chivasso.
Dopo un'altra notizia di Ugo Rosa su lapidi, monete
romane e terracotte di recente scoperte a Susa, e di un
breve accenno di V. Promis ad una strada romana sco-
pertasi in alcuni scavi della diagonale di S. Giovanni di
Torino, il Ferrerò fa in una susseguente pagina conoscere
un ripostiglio di altre quattrocento monete romane sco-
pertosi nel verno scorso a Fontanetta da Po. Chiude
la dispensa un'appendice d'antichità romane e medioevali
nella valle di Aosta, scritta nel vernacolo valdostano
dall'autore E. Besana. Ed anche qui si vedono frammiste
alle narrazioni le riproduzioni di parecchi disegni
delle principali scoperte illustrate dall'autore, oltre quelle
che si hanno in una tavola a parte.
Questa dispensa degli atti della benemerita società
d'archeologia di Torino non è per importanza minore
alle precedenti; ed è sempre una prova di più dello zelo
di quei soci, i quali colle loro pubblicazioni giovano
grandemente all' incremento degli studi dell' antichità
in quella nobile regione d'Italia.
X.
Lettere inedite di ANTONIO CANOVA al cardinale Ereole Con-
salm, pubblicate da Alessandro Ferrajoli — Roma, For-
zani n C, 1888.
Questa pubblicazione contiene quattordici lettere pos-
sedute dal marchese Gaetano Ferrajoli, dirette dal Ca-
nova al cardinale Consalvi, e relative alla missione af-
fidatagli dal Governo romano, per recuperare gli og-
getti d'arte sottratti a Roma e alle sue provincie, durante
le invasioni francesi. Non rivelano in sostanza cose
nuove, ma ci fanno assistere, come ben dice 1' editore
nella prefazione, allo svolgimento giornaliero, e, direi
quasi, drammatico dei fatti.
Per la mitezza del suo carattere, egli non sarebbe
stato l'uomo più atto a tale ufficio, ma nessuno avrebbe
potuto patrocinare la causa con più amore e più effica-
cia di lui. Dalle lettere appariscono le difficoltà ch'egli
dovè combattere nell' opposizione della Francia e della
Russia, e che egli giunse a superare valendosi di po-
tenti amicizie, e di tutta 1' autorità che circondava il
suo nome; per modo che la buona riuscita dell'impresa,
fu dovuta in gran parte alla scelta della persona. A
questa pubblicazione accrescono pregio la riproduzione
d'una medaglia coniata in quella occasione in onor del
Canova, e di un'altra coniata più tardi ad onore di Pio VII
per la ragione stessa; e quella d'una rara stampa rap-
presentante la partenza da Roma del terzo convoglio
delle statue e monumenti d' arte pel Museo nazionale
di Parigi.
MISCELLANEA
Soultixx*e italiane medievali. — Fu-
rono clonati al Museo di Berlino due grandi Leoni di
marmo, importantissimi lavori del secolo xi. Questi
servivano originariamente a sostener le colonne che
adornavano l'atrio dinanzi al portale di una chiesa di
stile romanzo, ora distrutta, nelle vicinanze di Ferrara.
Non s' adattavano entrambi ad uno stesso portale,
poiché anche il loro diverso stile accenna a due diversi
tempi, il primo alla metà dell' xi secolo, il secondo alla
fine dello stesso. Due altri leoni, che doveano essere ac-
compagnati con questi, sono da poco venuti in possesso
del principe Liechtenstein.
Allo stesso periodo e parimenti all'arte italiana ap-
partiene un'altra grande opera di uguale interesse, un
lavabo di stile romanico, donato dal signor von Dirksen
consigliere di Legazione.
Questo apparteneva ad una chiesa distrutta di Roma,
dove i lavori di questo stile sono assai rari. Per i mu-
sei questa vasca porge come quei due leoni un singolare
interesse, perchè la raccolta di Berlino si trova in
possesso di una ragguardevole serie di opere del periodo
romanico in Italia, le quali però appartengono quasi
esclusivamente a Venezia oppure ai dintorni di Venezia.
Avorio del X. o XT secolo. — Con
una tavola d' avorio della prima epoca romanica, rap-
presentante la cattura di Cristo, che poco tempo fa fu
acquistata dalla raccolta Trotti-Trivulzi, s'accorda un
gran rilievo della Crocifissione similmente di origine
italiana, comprato ultimamente pel museo di Berlino;
ambedue sembrano lavori del più tardo tempo lom-
bardo, del x od xi secolo. In Italia si trovò pure il