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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. VII
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Nuovi documenti
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0378

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276

NUOVI DOCUMENTI

tores de Ciuitate et prò tertio sit d. Gabriel et alij duo
sint de regimine.

Sei* Antonius Jacobi consuluit quod quamprimum
mictantur oratores ad S. D. N. ad supplicanduni do
pastore digno qui stet isthic prò statu ecclesie, et quiete
Ciuitatis et commendentur competitores et nihilominus
remictatur St!. sue.

Reformatum extitit et obtentum super facto epi-
scopatus et prò depententibus ab eodem ac etiam prò
alijs negotijs communis mictantur duo oratores adS. D. N.
et Magnifici domini Priores cimi vocandis capiunt (sic)
commissionem in predictis et circa predicta et in facto
competitorum ea facere que eis videbunt vtilia prò com-
muni et prò ut potest consilium ducentorum et communis
fiant oratores in Consilio.

Super pecunijs relictis et datis prò fabrica S. Me.
per dominum episcopum sub protectione communis
seruentur et expendantur in dieta fabrica prò ut pro-
cessi de voluntate prefati Domini Episcopi, et sic sup-
plicetur S. D. N. quod contentetur et confirmet dictum
relictum et si aliud esset expediens D. P.1 presente» et
futuri ut predicta locum habeant possint et debeant
prolùdere cum ea potestate quanti habet presens consi-
lium ducentorum et diete pecunie potestate spirituali
aperiantur et dissigilentur in Consilio et numerentur
et postea in cassa montis reponantur et expendantur
in dieta fabrica per offìciales montis ad requisitionem
fideeommissariorum et heredum prefati Domini Episcopi
prò ut de sua volontate processit. 2

(Continua) P. Gianuizzi

1 Domini priores.

2 II danaro lasciato dal Vescovo Recanatese Niccolò delle
Aste pel proseguimento della fabbrica della chiesa di Loreto,
cioè duemila ducati d'oro incirca che egli dichiarò avere avuto
da diversi Cardinali e Prelati a tale scopo, fu dato in consegna
agli officiali del Monte di pietà di Recanati, secondo che trovasi
registrato con istromento 6 ottobre 1469 contenuto nel Bastar-
della di Ser Jacopo Mastro Pietruccio notaio Recanatese, il
quale istromento è pubblicato a pag. 212, 213 e 214 del secondo
volume dell' opera di Giuseppe Antonio Vogel intitolata « De
Kcclesiis Recanatensi et Lauretana Commentarius historicus »
stampata da Leonardo Badaloni in Recanati nel 1859.

Disegni topografici e pitture dei Bellini

I Gonzaga amavano adornare i loro palazzi con le
piante topografiche di città famose, e si procuravano
da ogni parte i disegni e rilievi più esatti.

II primo ottobre 1493 Antonio Salimbene, amba-
sciatore mantovano a Venezia, scriveva al marchese
Francesco :

« M. Zentile Bellino ha promisso de fare havere
de sua mano a V. Ex. il retracto del Principe (il Doge

Agostino Barbarigo), Cayero et Venetia come quella
mi commise, et lo farà molto voluntieri in bonissima
forma per lassare sua memoria a Mantua. »
E il 22 ottobre:

« Mess. Zentile Bellino se raccomanda a la Ex. V.
et dice che cum ogni sua possanza el la voria servire,
et maxime in farli el retracto de la Serenità del Prin-
cipe, Venetia et Cayro; ma che '1 dubita per le molte
facende che l'ha cum questa Ill,ma S.ria de non puoter
havere il tempo, ma prega V. S. voglia scrivere una
lettera al S.r Principe circa ciò, che gli comandi ad
far questa opera, che subito principiarà essi retrac ti et
cum più presteza gli fusse possibile li finiria, mandan-
doli prima la largeza et longeza d'essi, cioè di quadri. »

Qualche tempo dopo, il marchese inviò a Venezia
Gian Carlo Scalona, incaricato di definire alcune dif-
ferenze insorte tra la Signoria e il vescovo di Mantova;
e si colse quell'occasione per officiare direttamente il
Dogo, come avea consigliato il Salimbene.

« Ill.m0 S. mio

« Ho facto orane possibile diligentia per puotere
ritrovare il stampo del Caiero. In alcun luoco non si
trova a stampo. Vero è che un compatre de m. Belino
1' ha collorito, et mi è dicto che in tutta Venetia non
gli è altro. Esso ni. Belino pregato da me in nome de
V. Ex. me ha promisso sopra la fede di reale cavaliere
cavarne un schizo che se farà in spatio de tre o quatro
zorni et me lo darà a tal tempo che lo puotrò portare
a V. IU.m* S.

« Quella mattina che feci reverentia a la Ser.ta del
Principe in collegio, et che expuosi la causa de Mons.
Ellecto... non mi parve tempo nè loco idoneo a richie-
dere al p.t0 Principe el suo naturale ritratto; perhò
pensai fare una buona littera a Sua Sublimità per no-
tificarli il gran desiderio che havea V. Ex. de haverlo
presso a se al naturale. Cussi li mandai in camera sua
essa littera, supplicandoli si dignasse conceder a V. S.
un quadro che havea visto io ad esso m. Bellino, che
è una digna opera. Sua Ser.ta ebbe tanto caro intender
el desiderio de V. S. circa ciò, che la mandoe per un
suo cameriere a fare la più dolce et più amorevole re-
sposta del mondo... Non voglio già tacerli che Sua Su-
blimità concluso amorevolmente non puoter concedere
quello retratto perchè l'havea donato ad un suo nipote,
ma che faria dare ordine al pictore che ne facesse un
altro per V. S. e cussi domane m. Bellino so debbe
trasferire al Principe et tuore la commissione per farlo,
qual havuta sollicitarò che li dia principio e fine cum
omne celerità possibile...

Venetijs VII decembris 1493.

Servitor fidelissimus
Jo. Ca. Scalona

Il Salimbene annunziava alla sua volta, in data
22 dicembre: « Zohan Carlo porta a V. S. el schizo
del Cayro et io mo' usarò ogni solecitudine che l'habia
quello de Venetia. »
 
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