Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Metadaten

Archivio storico dell'arte — 1.1888

DOI Heft:
Fasc. IX
DOI Artikel:
Tikkanen, J. J.: Le rappresentazioni della Genesi in S. Marco a Venezia e loro relazione con la Bibbia Cottoniana, [3]
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0470

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
360

LE RAPPRESENTAZIONI DELLA GENESI IN SAN MARCO A VENEZIA

Bisogna notare che questa influenza delle forme dell'antica arte cristiana, la quale si mani-
festa nelle rappresentazioni della Genesi in Venezia (sebbene qui non si tratti forse che di un caso
determinato dalla scelta dei modelli), non è per nulla sola ed isolata nell'arte bizantina dell'ul-
timo periodo. Il Kondakoff ha il merito di avere osservato la continuazione dell'antico stile nelle
illustrazioni de' Salteri popolari dei secoli ix e x (il Salterio di Kloudoff a Mosca e il Salterio n. 20
a Parigi). Stando cosi le cose, sarebbe di non poca importanza il trovare i continuatori di que-
st' influenza dal x al xm secolo. Nè ciò è impossibile, giacché la medesima tendenza alle figure
giovanili e di proporzioni corte si trova, non solo nelle illustrazioni de' Salteri popolari (principal-
mente de' più antichi, come il Salterio di Kloudoff e quello di Parigi n. 20, del secolo ix e x)
e nell'avorio di Berlino, ma anche in miniature di libri dell'Antico Testamento, per esempio in quelle
della storia di Giuseppe del Gregorio di Parigi, n. 510, negli ottateuchi e nel Commentario di Giobbe.
Se però in questi casi si tratti veramente di un legame storico, sarà più prudente il lasciar giu-
dicare dopo un più maturo esame.

Volendo riassumere brevemente i risultati delle nostre indagini, se ne dovrebbero trarre le
seguenti conclusioni:

Nelle rappresentazioni di scene della creazione, del paradiso e della vita de' primi uomini
appartenenti all'ultimo periodo dell'arte bizantina, si trovano varie redazioni che dividono le serie
di composizioni in diversi gruppi.

I mosaici di Venezia formano un gruppo a sè, il quale presenta alcune analogie con altri cicli
di rappresentazioni dell'ultimo periodo dell'arte bizantina soltanto nelle composizioni che, per
essere tradizionali, divennero canoniche.

Tanto più chiara apparisce invece l'analogia non solo dei mosaici del battistero di Firenze,
ma ben anche degli affreschi di Assisi, provenienti dalla scuola di Oimabue, con le'serie di mosaici
bizantini, o almeno bizantineggianti, di Palermo e di Monreale. Per qualche rispetto, appartiene
a questo gruppo anche il paliotto di Salerno.

Dell'importanza di questa redazione abbiamo però anche altre prove: e troviamo, per esem-
pio, la prima scena della Creazione, il Dio che siede sul globo terrestre, e quella in cui Adamo ed
Eva si nascondono, anche nella croce di San Giovanni in Laterano.

II chiarissimo comm. De Rossi ha richiamato la mia attenzione su una serie di importantis-
simi affreschi rappresentanti scene della Genesi a San Pietro di Ferentino (fra Terni e Spoleto),
che egli, per motivi stilistici e storici e paleografici, pone fra l'vm e il x secolo. Anche qui la com-
posizione rappresentante la creazione d'Adamo è quasi identica a quella di Monreale. Come in
quella, Dio sta a sinistra seduto sul globo terrestre, e Adamo giace a terra innanzi a lui ; e si
vede perfino il raggio, spiraculum vitae, che va dalla bocca di Dio a quella dell'uomo.1

Senonchè per noi è più importante l'avorio del museo di Berlino, della prima epoca bizantina,
nel quale si dovrebbe vedere conservato il prototipo di questo gruppo. Secondo il Westwood (Fidile
Ivorzes), esso sarebbe un lavoro italiano del x secolo. Ma tanto questa asserzione, quanto la pre-
cedente, non sono ancora accertate. Se però è lecito trarre una conclusione dalle proporzioni molto
piccole e dalle fattezze infantili, non solo del Creatore, ma anche del primo uomo e degli angeli,
come pure dallo stile e dal modo di trattare le figure, che sono straordinariamente rotonde, è
fuor di dubbio che qui si devono vedere delle copie, i cui modelli devono trovarsi in un'età più
antica, cioè nella primitiva arte cristiana. Se questa probabilissima ipotesi fosse confermata, allora
certo si sarebbe fatto un passo importante verso lo scioglimento della questione sull'origine delle
illustrazioni bibliche del medio evo.

1 Questi importanti monumenti dell'arte italiana del medio evo mi furono comunicati dall' illustre erudito quando io
aveva consegnato alla redazione dell'Archivio la parte precedente di questo mio studio. Pur troppo delle fotografie mancano
le prime e più importanti. Tuttavia la riproduzione pubblicata dal comm. De Rossi nel suo Bollettino di Archeologia cri-
stiana del 1879 è pienamente sufficiente a chiarire la mia tesi. Anche il fatto che il Creatore è figurato imberbe accenna a
modelli più antichi. Secondo quanto mi comunicò a voce il signor De Rossi, nella scena della creazione d' Eva, questa esce
dal fianco dell'uomo.
 
Annotationen