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Archivio storico dell'arte — 3.1890

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Fasc. IV
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https://doi.org/10.11588/diglit.18089#0340

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327

et mio padrone. 1 Venne prima alla madonna della Cer-
qua, dove io Maestro Sacco era offitiale, et per mia
intercessione et preghiere ordinò si facesse et finisse a
sue spese il palco d'oro, il quale era già cominciato a
tempo di mio zio Francesco Sacchi 2

Archiv. di S. M. della Quercia. Libro delle Croniche
della Chiesa N. 113, c. 5.

(2) 1536. Paulo III Farnese fece indorare detto palco.
Quanto costassi non l'ho possuto ancora trovare.

Epigrafe intorno alle pareti della nave maggiore nel
fregio sotto il palco.

(3) Paulus III P. M. aedem vlrginis ad quercum
vetusta religione insignem additis laquearibus exor-

navit MDXXXVIII 3

XLII.

1550-1663.

Costruzione del secondo chiostro, detto della Fontana 4

(1) 1550. Maestro Francesco Scarpellino debe havere
a conto del chiostro, et cioè di tre parte (sic), dico di
quella che è verso il convento et he cominciata, et quella
che si debe fare verso il refectorio, et quella di verso
Viterbo, dalla cornice in giù, secondo il disegno dato
dalla prima volta in giù, in tutto dachordo (d'accordo)
come si contiene nella scripta, scudi 650 (Libro grosso
della Madonna N. 118 c. 29).

(2) 1551. A maestro Francesco di Zaccaria, scarpel-
lino Fiorentino, per pagamento di colonne et basi del
chiostro nuovo, scudi 20 (ivi c. 32).

(3) 1592. A dì 1 Giugno. Il Padre Maestro Paolo
Signorelli da Cortona, Priore, congregati i Padri nel-
Yhospitio, dopo che furo riveduti li conti del Convento,
propose, atteso la strettezza del Convento e la paucità
delle stanze, se si dovesse seguitar la fabrica del chio-

a Legato del Patrimonio, stabilisce di fargli una splendida acco-
glienza al suo ingresso in città, quia est Carclinalis dignissimus
et Comunitati nostre valde affectus, concivisque et compatriota
noster (loc. cit., voi. 25, c. 137).

1 Messer Giacomo Sacchi, scrittore di questo ricordo, era me-
dico e famigliare di Paolo III.

2 Francesco Sacchi era stato offìziale della Quercia nel 1521.
E difatti, di quel tempo, si trova ch'erasi principiato a dorare il
palco a spese della Fabbrica della Chiesa. -1521. Adi 18 aprile.
Pagati a Maestro Monaldo per conto del quadro che inorò del
paleo della Chiesa.... etc. (Libro dei ricordi n. 117 c. 28).

3 II Bussi (op. cit., pag. 310) riprodusse quest'epigrafe coi-
ranno errato. Nel lacunare di mezzo del palco, fu posta una co-
lossale arme intagliata di Paolo III. Questa ed i gigli pendenti e
dipinti in azzurro, posti negli angoli di tutti i lacunari, non si'
trovavano di certo nel lavoro del San Gallo, compiuto nell'anno
1525. Doverono esservi stati aggiunti al tempo che, da Paolo III,
fu fatta compiere la doratura del Palco, per legittimare in qual-
che modo la patente bugia dell'iscrizione, che voleva attribuire
al Farnese tutta la munificenza di quell'insigne opera d'arte.

4 Questo chiostro è disposto sopra un quadrilatero perfetto,
con portici spaziosi e 10 arcate per ogni lato. L'architettura è
d'ordine Toscano.

stro, già incominciato fra il Refettorio ed il forno che
riguarda verso la vigna, secondo il modello antico et
anco il disegno dato et dal Sig. Trajano architetto del-
l'Illustrissimo Cav. Altemps, et dal Padre Fra Girolamo
Capuccino d'Orvieto, et dar principio a far venire le
pietre concie per tale effetto. Et tutti li padri, di co-
mune consenso, determinorno che si cominciasse la fa-
brica et si facessero venire li conci : et, per verità, tutti
si sono sottoscritti di propria mano (Liber Consiliorum
Patrum Conventus Querquensis, segnato col N. 120 a
c. 15 t ).

(4) 1592. Ricordo come, a dì 15 Giugno 1592, fu
dato il cottimo della 2a parte del chiostro verso il re-
fettorio, cioè tutto il concio dal primo scalino insino a
tutto il cornicione, a Maestro Iacopo Ghioldi scalpel-
lino da Bagnaja, per scudi 215. (Libro delle Ricordanza
di Sindicheria, segnato col N. 115, c. 100).

(5) 1593, 22 di Giugno. Pagati a Maestr.o Trajano
architetto per il disegno scudi 3 di paoli. (Libro dei
depositi dei denari, segnato col N. 119, c. 105). 1

(6) 1593, Agosto 27. A Maestro Bernardo Muratore,
per metter su el concio dal primo scalino et fonda-
mento sino al cornicione, tetto, volte, intonacatura et
mattonatura et imbiancatura, pagati se. 100 (Ivi c. 106 t ).

(7) 1595. A maestro Giovanni e Martio scarpellini
per la 3a parte del chiostro verso il monticello, pagati
se. 235 (Ivi c. 106 t)7

(8) 1599, Luglio 25. Il Priore congregò il Consiglio
e propose se si dovea fare la 4a ala del chiostro nuovo;
et essendo da tutti accettato il partito, si diè a cottimo
a Maestro Iacopo scarpellino di Bagnaja (Liber Consi-
liorum etc. 311 ).

(9) 1599, Decembre 12. Ricordo delle spese si fa-
ranno nella 4a ala del chiostro, (seguono le spese). Li-
bro dei depositi ecc. c. 107).

(10) 1632, Decembre 9. Il Priore propose al Capi-
tolo dei Frati di fare la fontana (in mezzo a detto
chiostro) con spesa del Convento di 100 scudi al più;
il che, messo a partito, fu favorevolmente accolto per
voti secreti (Liber Consiliorum etc. c. 139).

(11) 1633. Epigrafe scolpita sul corpo della vasca
della fontana. — Multorum animo conceptum in lucem
edidit 11. P. F. Thomas Burattus Prior iiujus con-
ventus anno dni. mdcxxxiii.

XLIII.

Pitture, sculture, stucchi etc. nella Chiesa
e nel Convento

pitture

Tondo dipinto da M° Monaldo sulla volta del coro.

(1) 1519. A dì 15 Luglio. Pagammo a Maestro Mo-

1 A di fi gennaio, avea già ricevuto per Io stesso titolo altri
scudi 4 (Ivi, c. 101).
 
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