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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. IV
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Fasc. V
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Gnoli, Domenico: La Cancelleria ed altri palazzi di Roma attribuiti a Bramante
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0388

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312

D. GNOLI

palazzetto privato, in quello dei Caprini, acquistato poi da Raffaello? E tanto studio o rinno-
vamento degli antichi ordini architettonici come poteva riuscire ad usare i due soli che erano
adoperati prima della sua venuta e nelle forme stesse in cui erano adoperati, e a sovrapporre,
nella facciata, il corintio al corintio, nel cortile il toscano al toscano? Poiché invano si cerche-
rebbe di salvare a Bramante il cortile, che senza dubbio è il più bello di Roma: oltre la so-
vrapposizione dello stesso ordine, i minuti intagli nei capitelli del primo piano e gli archi girati

FLNESTRA [)EL PRIMO IMAM) DELLA CANCELLERIA

(Fotografia tìuìVArciticio).

sulle colonne, senza neppure porvi sopra il cornicione, come avea fatto il Brunelleschi e il
l!i amante stesso a Sant'Ambrogio, sono eresie elementari per la nuova scuola. L'arte romana
di Bramante, cioè la nuova, arte cinquecentistica, non ha nulla di comune col sentimento e colle
forme architettoniche della Cancelleria.

Il palazzo del cardinale Adriano, nella maggior vigoria dei profili, nella minore esilità dei
pilastri, nella larghezza e sobrietà degli intagli decorativi si dimostra opera alquanto posteriore
al palazzo del cardinal Riario, ma ancora d'arte puramente quattrocentistica, e anteriore al l'in-
novamento bramantesco. La sua sorte, del resto, ripeto, è indissolubilmente legata a quella del
 
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