Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Metadaten

Archivio storico dell'arte — 5.1892

DOI Heft:
Fasc. VI
DOI Artikel:
Ridolfi, E.: La basilica di San Michele in Foro in Lucca
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0475

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
LA BASILICA DI SAN MIC1IKLE IX LORO IN LUCCA 425

si procurò nel 1332, mentre stanziava in Lucca il vicario di re Giovanni di Boemia, e fu me-
diante l'acquisto delle case e casalini del Caro e de' consorti, degli Srambi e dei consorti, dei
Bonconti e dei consorti, di ser Nello Corteveccliia e di Porte Paganelli. 1

Diremo ancora come a rendere onorata e venerata questa piazza su cui prospettava il pa-
lazzo dove tenevansi i Consigli del Comune, fu nello statuto del 1308 decretato che nessuno po-
tesse venir su di essa e nell'attiguo palazzo di San Michele arrestato per debiti; e raddoppia-
vasi la penale per chi ferisse o ingiurasse alcuno su tale piazza, riguardata qual sacro asilo
come le chiese, le curie, il Consiglio, il palazzo del potestà. a

Anche dopo che le passeggere glorie di Castruccio ebbero trascinata la città in un lungo
e disgraziato periodo di signorie forestiere, ed infine nel dominio odiatissimo dell'emula Pisa,
continuarono gli anziani a risiedere e deliberare nel palazzo di San Michele ; e forse ivi risiedette
anche il potestà nominato dai Pisani, e non in altro luogo come vien detto da alcuni cronisti.
Vi abitò poi Ciò vanni dell'Agnello, quando assoggettata la patria alla sua signoria, ebbe anche
quella di Lucca, acquistandovi il nome di crudelissimo tiranno. 8 E dal balcone del palazzo di
San Michele fece quella caduta, che avendogli impedito di cavalcare a Pisa tostochè gli giunsero
notizie del sollevamento di quei cittadini, fu a lui precipua cagione di perdere il dominio di
ambedue le città.

Un tale avvenimento venne riguardato dai Lucchesi come vendetta del cielo contro l'odiato
Signore, e per lo sfregio da lui fatto alla chiesa di San Michele, con ordinare, secondo narrano
i cronisti, la demolizione di una parte della torre, alcuni dicono perchè essendo altissima giun-
geva a Pisa importuno il suono de'suoi bronzi; 4 altri, perchè sovrastava alla torre ghibellina
dell'Augusta, sulla quale s'inalberavano i segnali di corrispondenza con Pisa, trasmessi a questa
dalla torre del San Giuliano. E narrasi che il Dell'Agnello avesse anche manifestato il pensiero
di volerne trasportate a Pisa le campane; talché andavasi dicendo dal popolo lucchese: ora ài le
campane di Sondo Michele, che quelle miei intonili re a Pisa; Tdio e sa Michele n'à mostrato miracolo.8

L'asserzione dei due storici Civitali e Dalli, che la torre venisse abbassata sotto la si-
gnoria del Dell'Agnello, sebbene ciascuno d'essi ne accenni ragioni diverso, si riferisce però alla
causa stessa, cioè all'essere quella elevatissima; e le asserzioni loro sembrano confortate dal-
l'esame della torre che ora invero è bassa in confronto della sua larghezza, contrastando allo
stile del tempo. Di più, osservando al modo con cui terminano alla sommità la torre di San Mar-
tino, quella di San Frediano ed altre delle maggiori della medesima maniera di architettura e
del tempo medesimo nel territorio lucchese, cioè con due ordini eguali di finestre trifore o qua-
drifore, ne si fa molto credibile che questa di San Michele venisse ribassata di un ordine; ed a
ciò si dovrà por mente quando, volendo compiere i restauri dell'importante basilica, si toglierà
alla torre il disdicevole cappello con che venne sformata, ridonandole la merlatura, unico genere
di finimento che le sia proprio. 6

Pochi anni che la città ebbe ricuperata la propria indipendenza gli operari di San Michele
in Foro si accinsero ad un importante lavorio, che già dicemmo pensato e preconizzato nella
costruzione della facciata, cioè al rialzamento delle tre navi della basilica. 7

' Boxai, Bandi lucchesi, p. 0; Bologna, Romagnoli,
1863.

,J Meni, e doc. cit., t. Ili, parto III, p. 252.

3 V. Si:ki amiìi, ('riunirti, nell'Arch. di Stato in Lucca.

4 Civitali, Sturiti iti Lucra, p. 59. Arch. di Stato in
Lucca.

6 Sercambi, Cronaca me., in Ardi, di Stato in Lucca,
cart. 71'°.

0 Che il finimento attuale sia opera della metà circa
del secolo XYin lo prova il disegno che ne trassi' il
pittore Cristoforo Martini detto il Sassone, nei primi
decenni di quel secolo; nel qual disegno che si con-

serva con gli altri del Martini stesso nell'Arch. di Stato
in Lucca, la torre si vede terminata alla sommità in
modo ben diverso dal presente, e assolutamente pre-
cario.

7 La notizia data da alcuni cronisti lucchesi e ri-
petuta da vari de' moderni eruditi, che la galleria su-
periore del fianco di mezzodì fosse fatta da Paolo (iui-
nigi, va posta fra le infondate, e diremo di più che,
oltre esser contraddetta dai documenti che produciamo,
nello scorrere i libri di spose delle fabbriche innalzate
da Paolo non ci abbattemmo mai a vedervi nominata
la chiesa di San Michele.
 
Annotationen