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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. I
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Beltrami, Luca: L' Incoronazione della Vergine dipinta da Ambrogio Fossano, detto il Bergognone nell'abside della Basilica di San Simpliciano in Milano
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0068

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LUCA BELTRAME

principale della Eaccolta civica di Pavia. Ma nelle pitture murali condotte a termine nello
stesso periodo di tempo alla Certosa, il Bergognone non poteva, col procedimento tecnico
speciale dell'affresco, effettuare la stessa evoluzione: e pur mantenendo una castigatezza di
disegno e una composizione calma, egli spiega una fattura larga, di carattere decorativo,
alla quale non corrisponde più quella intensità di espressione e quella delicatezza di tona-
lità che già aveva potuto ottenere nei dipinti su tavola. Si noti come le due grandi com-
posizioni frescate dal Bergognone alla Certosa — e che più di ogni altro dipinto si possono
raffrontare alla composizione di S. Simpliciano — debbono essere fra gli ultimi lavori da lui
compiuti alla Certosa: infatti nell'affresco dell'incoronazione della Tergine, dipinto nell'ab-
side sinistra della navata trasversale, assieme a Francesco Sforza troviamo Lodovico il Moro
rappresentato come duca di Milano, il che ci può indicare che l'affresco venne condotto a
termine dopo la morte del duca Galeazzo Maria, e prima della caduta di Lodovico il Moro.
La data dell'affresco si trova quindi limitata fra gli anni 1494 e 1499.

L'affresco di S. Simpliciano, per la sua esecuzione più larga, più grandiosa, per l'ac-
centuazione del sentimento nelle ligure, non può a meno di essere ritenuto come opera sen-
sibilmente posteriore agli affreschi della Certosa di Pavia, eseguita quindi nel primo quarto
del secolo XVI : trattandosi di opera la quale, per la stessa sua importanza, deve riferirsi ad
una data storica di qualche rilievo per la basilica di S. Simpliciano, noi possiamo sperare
di trovar nelle vicende di questa qualche elemento per meglio precisare l'epoca dell'affresco.
Più di uno studioso delle memorie milanesi, ricercando appunto nella storia della basilica
un fatto cui potesse collegarsi la decorazione dell'abside, inclinò ad assegnare quest'opera
al periodo nel quale Giovanni Maria Alimento Negri, cugino della duchessa Bianca Maria,
ed abate del Monastero di S. Simpliciano dal 1449 al 1408, anuo della morte della duchessa,
fu commendatario del monastero stesso; ma per attribuire l'opera del Bergognone all'ini-
ziativa dell'Alimento, occorrerebbe assegnare l'esecuzione ai primissimi anni del secolo xvi,
il che non lascierebbe fra questa opera e gli affreschi della Certosa di Pavia quell'inter-
vallo di tempo che ci sembra necessario allo svolgimento della evoluzione pittorica che è
compresa fra questi lavori: vedendo invece che nell'anno 1517 la basilica di S. Simpliciano
e l'annesso convento vennero restituiti air online dei Benedettini, che vi avevano avuto
stanza l'in dal secolo vili, ci pare supposizione più fondata collegare la decorazione dell'ab-
side a questa instaurazione di Benedettini nella vecchia basilica, col che la grandiosa com-
posizione dell'abside di S. Simpliciano trova posto dopo i lavori compiuti dal Bergognone
a Bergamo, e qualche anno prima della grande tavola dipinta pei' la chiesa di Nerviano —
ora alla Pinacoteca di Brera - - nella quale ritroviamo il soggetto della incoronazione della
Tergine, rappresentato con molta analogia di disegno e di colorazione. E la supposizione
fatta si trova avvalorata dalla possibilità di collegare in tal modo la decorazione dell'abside
colle pitture che lo stesso Ambrogio da Fossano ebbe ad eseguire nel vasto monastero at-
tiguo alla basilica, riordinato dopo il 1517 dai Benedettini, pitture che, menzionate già nello
scorso secolo come molto deperite, sono oggidì quasi interamente scomparse.

* *

Fu singolare ventura se l'affresco dell'abside non subì l'uguale sorte: i barocchi, in
mezzo alle grandi trasformazioni fatte subire alla vecchia basilica lombarda, rispettarono
l'affresco, preservandolo perfino da quella imbiancatura che fu il destino e al tempo stesso
la salvezza di tanti dipinti murali: al principio di questo secolo, allorquando si eresse l'edi-
cola dell' aitar maggiore, che toglie in parte la visuale di chi dalla navata della basilica
osserva la vòlta dell'abside, si rispettò o piuttosto si tollerò l'opera del Bergognone, sebbene
il gusto dell'epoca non inclinasse a riconoscervi particolare valore ; lo prova il fatto che per
riparare la sporgenza della cornice d'imposta della vòlta sferica, mediante una copertura fatta
 
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