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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. II
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Fabriczy, Cornelius von: Il libro di schizzi d'un pittore olandese nel Museo di Stuttgart
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0145

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Il LIBRO DI SCHIZZI D'UN PITTORE OLANDESE NEL MUSEO DI STUTTGART 107

di vista pittorico-artistieo, noi ci troviamo con essi dirimpetto a una sfera di interesse essen-
zialmente diversa, vale a dire a quella schiettamente artistica.

Una serie di disegni dell'ultima categoria che, finora quasi inosservati, almeno non
ancora fatti soggetto d'un pubblico resoconto, si conservano nel R. Gabinetto delle stampe
a Stuttgart, formano pure l'oggetto della presente memoria. 1 Prima di accingerci però alla
loro descrizione pare convenevole (anche per ciò che nel corso delle nostre spiegazioni sarà
gradito, se non addirittura necessario, il richiamarci qualche volta a rappresentazioni di
soggetti analoghi o simili nell'una o nell'altra delle raccolte di disegni di questo genere)
di fare una succinta enumerazione di queste raccolte, di caratterizzarle in poche parole,
e sopratutto di raccoglier quanto più completamente le indicazioni delle fonti letterarie
trattanti di esse.

I.

1. Taccuini di architetti del Rinascimento.

a) I più antichi nella serie dei documenti di quest' ordine sono due taccuini dell'ar-
chitetto, scultore e pittore senese Francesco di Giorgio Martini (1439-1502), il primo nella
Biblioteca Comunale di Siena, il secondo che si trova come appendice aggiunto a un codice
della Libreria Saluzziana in Torino, contenente il noto Trattato di architettura dello stesso
artefice. Ambedue non sono stati cominciati prima del 1455-1400. Mentre il primo contiene
esclusivamente dettagli di edilizi antichi di Roma, ed anche taluni di propria invenzione del
disegnatore, i trenta fogli del secondo sono occupati per la maggior parte da piante e alzati
dei più celebri monumenti romani ed anche di parecchi fuori di Roma. Di particolarità non
ci sono rilevate che pochissime; gli ultimi quattro fogli soltanto recano trofei e ornamenti,
però di propria invenzione dell'artefice (v. sui due taccuini in discorso C. Promis, Vita
di Frane, di Giorgio Martini, premessa alla sua edizione del Trattato d'architettura civile
e militare, per cura di Cesare Saluzzo, Torino, 1841, t. I, p. 90 e 98-101).

b) In secondo luogo stanno i due celebri libri di schizzi di Giuliano da Sangallo
(1445-1516) nella Barberiniana e nella Biblioteca comunale di Siena, il primo messo insieme
fra gli anni 1405 e 1514, perciò durante quasi tutta la carriera artistica del suo autore,
il secondo estendentesi oltre il 1500, tutti e due formanti nel loro contenuto principale rac-
colte di monumenti dell'architettura antica, nella quale soltanto eccezionalmente si sono
smarrite poche fabbriche moderne. Sul primo è da vedere E. Muntz, Mémoires de la so-
eiété nationale des Antiquaires de France, t. XLY (1884), p. 188 seg., e IL de Geymùller,
1. cit, p. 247 seg.; come anche Muntz, Les arts à la venir de* Papes, t. II, p. 16, dove si
trova citata la letteratura anteriore; circa il secondo cfr. A. Jahn, nei Jahrbucher fiir Kunst-
wissenschaft, t. Y (1872), p. 172 seg., e Muntz, nei Mémoires de* Antiquaires de France,
t. XLY, p. 195, i quali ambedue danno una breve analisi del suo contenuto. Sul volume
della Barberiniana manca finora una simile analisi.

e) Segue per ordine cronologico un taccuino del fratello minore di Giuliano, Antonio
da Sangallo (1455-1534) e del suo nipote Francesco (1494-1576), derivante dalla Biblioteca
di Casa Gaddi e oggi in possesso del barone di Geymùller. Secondo le notizie pubblicate
da questo (v. Mémoires des Ani. de France, t. XLY (1884), p. 222 seg.), gli schizzi del volume
in questione abbracciano gli anni 1492-1552, ed il suo contenuto non si compone, come
quello dei due taccuini di Giuliano, per la maggior parte di monumenti antichi, anzi prin-
cipalmente delle opere dei due maestri. È dunque proprio un loro libro di studi; però ci
si trovano anche rilevati alcuni edifizi antichi e de' primi tempi cristiani.

1 L'autore di essa va riconoscente all'egregio signor
dottore Cf. Frizzoni, per aver rivolto la sua attenzione

alla raccolta in questione, e gliene reitera in questo
luogo i suoi ringraziamenti sinceri.
 
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