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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. II
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Fabriczy, Cornelius von: Il libro di schizzi d'un pittore olandese nel Museo di Stuttgart
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0146

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d) In quarto luogo si deve mettere un libro di schizzi nell'Escuriale di Madrid (se-
gnato ^, II, 7), reso noto al mondo degli eruditi per la prima volta dal Muntz (v. Les an-
tiquités de la ville de Rome au XIV% XV" et XVI' siècles, Paris, 1886, p. 157 seg., e
Rendiconti della R. Accademia dei Linee/', ser. IV, voi. IV (1888), p. 71 seg.), e del quale
posteriormente hanno trattato il Ficker nel Bui lettino deWImper. Istituto archeologico ger-
manico, sezione romana, voi. Ili (1888), p. 317 seg., e voi. IV (188!)), p. 75 seg., e recentis-
simamente di nuovo il Muntz {Mélanges G. B. de Rossi. Supplément aux Mélanges d'Archeologie
et d'Histoire de fècole frangaise de Rome, t. XII (1892), p. 149-153). Giudicando da alcuni
dei monumenti delineati in esso libro, e possibile di fissar la sua origine fra gli anni 1490
e 1500. Accanto a studi, ossia vedute di intieri monumenti antichi vi sono numerosi dettagli
misurati e ricostruzioni architettoniche, poi anche rappresentazioni di grotteschi, ornamenti,
statue (vi si trova il primo disegno dell'Apollo del Belvedere), rilievi e sarcofagi antichi,
musaici cristiani e vedute prese da diversi punti di Roma, sicché ci si presenta quasi un
panorama completo della città. Ed è appunto in queste vedute che consiste il pregio prin-
cipale del nostro codice: esse ci danno una migliore idea clic tutte le altre rappresentazioni
simili della città di Roma prima dei grandi cambiamenti edilizi sopravvenuti sotto Giulio II
e Leone X.

e) L'esistenza di tre taccuini di Fra Giocondo (1433-1521), ovvero, secondo l'opinione
di altri eruditi, di Francesco da Sangui lo (1494-1576), che si trovano in possesso dell'ar-
chitetto Ippolito Destailleur a Parigi, ci fu rivelata, non ha guari, da Enrico di Geymuller
(v. la sua memoria: Troìs Albums de dessins de Fra Giocondo, nei Mélanges de fècole
frangaise de Rome, t. XI (l<s9l), p. 133 seg., e 11. Lanciani, 1. cit., p. 159 seg.). Il primo
dei libri in questione, oltre una dozzina di studi di monumenti architettonici antichi di
Roma e dei dintorni, è composto principalmente di una straricca raccolta di dettagli archi-
tettonici presi da edilizi romani. Il secondo, posseduto una volta dal Palladio, pare essere
stato messo insieme dal suo autore coll'intenzione di « avoir toujours sous la main un résumé
portati!' du plus grand nombre possi Ole ile détails antiques ». Per conseguenza la maggior
parte dei fogli è riempita di dettagli d'architettura romana, e pochi soltanto di piante e
vedute intiere di monumenti e stabilimenti antichi. Trentasette fogli contengono le copie
degli edilizi circolari, sia esistenti in realtà, sia di invenzione dell'artefice che li disegnò,
di cui si parlerà piìi avanti sotto la lettera m, prese dallo stesso originale che servì anche
per comporre il taccuino ivi descritto. La disposizione delle materie secondo diverse rubriche
fa congetturare che l'autore del nostro libro abbia avuto in mira di compilare una raccolta
metodica e completa. 11 terzo dei taccuini di cui trattiamo si compone quasi esclusivamente
di dettagli d'architettura (per lo più disegnati da allievi), di sepolcri, ornamenti, mobilia
e suppellettili antiche, fra i (piali molti già contenuti nel primo e secondo taccuino.

/') La raccolta di disegni attribuita a Bart. Suardi, il Bramantino (vissuto dal 1455
al 1536 (?); v. Le rovine di Roma al principio del secolo XVI, da un manoscritto dell'am-
brosiana con prefazione e note, edito da G. Mongeri, Milano, 1875, 80 tav.) appartiene in
ogni caso a un architetto lombardo, il quale sullo scorcio del secolo XV rilevò quasi sempre
egli stesso, ma anche copiò da disegni di altri, una grande quantità di edilìzi antichi di
Roma e della campagna romana. Sono per lo più piante di monumenti di minor mole, come
sepolcri, tempietti, ma per eccezione pure terme, basiliche, ecc., e pochissimi alzati di celle
sepolcrali e di tempi, come anche alcuni archi trionfali ; il tutto misurato e disegnato con
molta cura.

g) Sopra un codice di disegni d'architettura nella Marciana (f. ita!. IV, 149) possiamo
completare i ragguagli pubblicati dal Muntz nella Revue archéologique, 1878, I, p. 352, nota 3,
colle pregevoli notizie somministrateci dal eh. dottor Olir. Huelsen. Esso pure nei primi
ventidue fogli contiene disegni di monumenti romani (dettagli delle terme di Tito, dei tempi
di Vespasiano, Antonino e Faustina e della Minerva Medica, del Settizonio, della basilica
di Junio Basso) e di avanzi antichi dei dintorni di Roma (sepolcri sulla via Appia, teatro
 
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