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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. V
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Baudi di Vesme, Alessandro: I van Loo in Piemonte
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0396

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346

ALESSANDRO VESME

Se i biografi di Van Loo non seppero indicare l'anno dell'arrivo di Jni in Piemonte, non
furono più fortunati nel designare quello del suo matrimonio, che dicono aver avuto luogo
nel 1734, laddove appare dai seguenti documenti che esso fu celebrato in principio del 1733.

« Dotte di Madamigella Cristina Antonia Somis futura sposa di Monsieur Carlo Yanloò...
L'anno 1733 et al li 27 gennaro, in Torino et in una delle stanze d'abitatione dell'infra-
scritto signor Somis, casa propria del signor Piovano sotto la parochia di S. Eusebio...
Ad ognuno sia manifesto che per ispiratone divina e trattato di comuni amici siasi con-
chiuso matrimonio... tra Monsù Carlo del fu Giovanni Battista (sic!) Yanloò della città di
Nizza, in questa presentemente residente, et Madamigella Christina Antonia del signor Lo-
renzo Francesco Somis, pure della detta presente città et in essa residente, con la consti tu-
tione di dotte et patti infrascritti. Del che però volendo esse parti ne risulti per publico
instrumento, quindi e che personalmente constituiti... li detti Monsù Carlo Yanloò e
Mlla Christina Antonia Somis, li quali, et detta Madamigella con gradimento e buon volere del
sudetto suo padre et altri suoi fratelli e parenti, hanno promesso e promettono di celebrare
il matrimonio in faccia di Santa Madre Chiesa ad ogni semplice richiesta di una d'esse
parti. Alla qual Damigella, e per essa al detto signor suo futuro marito, il sudetto signor
Somis padre... constituisce et assegna in dotte... la somma di L. 2000 di Piemonte, cioè
L. 1500 in denari contanti, e le restanti L. 500 con la remissione dell'argenteria contenuta
nella lista al piè del presente inserta...; le quali L. 1500 sono state quivi dal signor Somis
sborsate... e per detto signor Yanloò di concerto di detta Madamigella appresso di se
ritirate e ritenute unitamente alla suddetta argenteria e robbe di fardello... state dette
robbe estimate L. 2113:10... Alla qua] dote di L. 2000 come sopra constituita detto Monsù
Yanlòo, inseguendo le lodevoli usanze della presente città, ha fatto e fa augumento obnu-
ziale del terzo... Qua! pagamento della sudetta dotte stante ed atteso, riconoscendosi detta
Madamigella sufficientemente dottata..., rinuncia a favore del sudetto signor Somis suo
padre a qualunque ragioni che le puossino competere nelle eredità paterna, materna, fra-
terna, sororina, avita e patrua... E volendo detto Monsù Yanloò dimostrare il gradimento
che ha del presente matrimonio e la particolar stima et all'etto che professa verso detta
Damigella sua futura sposa, ha fatto e fa donativo alla medesima d'una croce con un para
pendini, il tutto di diamanti, del valore di doppie 50...» (Seguono le liste dell'argenteria
e del fardello, ciascuna firmata Citarle Vanloò e Christina Somis). — Il surriferito atto,
rogato dal notaio P. P. Durando, fu estratto dall'Archivio dell'Insinuazione in Torino.

Il giorno seguente al contratto nuziale fu celebrato il matrimonio nella chiesa di
Sant'Eusebio, detta ora di San Filippo, parrocchia della sposa. Nei registri parrocchiali ne
è rimasta la seguente memoria:

« Signor Carlo Yanlò figlio del fu signor Carlo (sic!) della città di Nizza et Antonia
Christina Somis figlia del signor Lorenzo Francesco di questa città e parocchia hanno con-
tratto matrimonio per parola di presente in faccia di Santa Madre Chiesa li 28 genaro 1 733.
Omesse le denoncie con dispensa in data del li 21 genaro 1733. Testimoni sono stati signor
Francesco Ladetto et signor Carlo Tantardino di Milano ».

Questi testimoni erano due artisti. Il Tantardini era discreto scultore in marmo e va-
lente stuccatore. Il Ladetto o'Ladetti, più noto sotto il nome di Ladatte o La Datte, da
lui preso quando andò in Francia, è autore di molti esimi lavori in marmo ed in bronzo,
che ancora esistono a Torino, a Stupinigi, a Parigi ed a Versailles; Carlo lo aveva cono-
sciuto alla scuola dell'Accademia di Parigi.

Una circostanza sin qui ignorata di queste nozze si ò che il re Carlo Emanuele fece
alla sposa un cospicuo dono. Ciò appare da un atto del 28 maggio 1733 (Archivio d'Insi-
nuazione), per il quale la signora Cristina Yanlò Somis compera luoghi 9 e 109/120 parti del
monte di San Giovanni Battista in Torino « per la somma di L. 2972 delle 3000 state
donate da Sua Sacra Rea! Maestà alla signora Cristina Somis a contemplazione del matri-
monio seguito col detto signor Carlo Yanlò ».
 
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