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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. V
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0425

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RECENSIONI 375

narne i suoi appartamenti di Fontainebleau. Al rillo, comperato alla vendita del maresciallo Soult

suo nome, infatti, vanno congiunti quelli di capo- per 615,300 franchi, e quello complessivo di gran

lavori quali il ritratto della Gioconda, la Madonna parte del Museo Campana di Roma nel 1862. Vi

delle roccie, la Sacra famiglia e il San Michele furono inoltre legati cospicui che arricchirono il

di Raffaello, la Abitazione di Fra Sebastiano del Museo. Importante fra questi il legato Lacaze

Piombo, la Carità di Andrea del Sarto, ecc. Si fu nel 1869, cui fu dedicata un'apposita sala, e più

nel secolo seguente clie il Gabinetto reale si ar- tardi quelli del conte Duchàtel, dei signori Gat-

ricchì notevolmente coll'acquisto della raccolta del teaux, His de la Salle, Moreaux, Hauguet, Millet

cardinale Mazzarino (a. 1661), e nel 1671 di quella e di parecchi altri patrioti che concentrarono ef-

del banchiere Jabach di Colonia. Per la prima focacemente sulla grandiosa istituzione quanto ave-
volta la raccolta fu trasportata a Parigi sotto il
regno di Luigi XIV nel 1681.

vano raccolto o ereditato dai loro antenati.

Ed ora entrando nell'argomento del libro, pas-

Un giornale del tempo che dà partecipazione siamo di volo a traverso i capolavori che danno

dell'inaugurazione, vi conta sedici Raffaeli!, sei lustro all'insigne Museo e che a sommi capi sono

Correggi, dieci Leonardi, otto Giorgioni, quattro pure graficamente illustrati, come si è detto, con

Palma il vecchio, ventitre Tiziani, diciotto Paoli esemplari forniti dalla fotografia Brami.

Veronese, quattordici Van Dyck, e via dicendo. Si L'ingresso consueto nella galleria ha luogo

vede con quale prodigalità ottimista vi sono enu- dalla parte della sala Lacaze.

morati i rappresentanti dei sommi maestri ! Più Oltre a parecchie opere della scuola francese
tardi la parte più scelta della Galleria fu traspor- dei secoli scorsi, piene di grazia e di spirito, vi
tata nel palazzo del Luxembourg. vediamo far capolino una figurina ridente di zin-
Non fu se non durante la grande Rivoluzione gara del grande olandese Frana Eals, la quale,
che le raccolte tornarono ' al Louvre, e dal 9 no- come ben dice il Btirger, di cui viene addotto l'auto-
vembre 17(J3 in poi, il Museo francese fu aperto revoli giudizio, « è un capolavoro, improvvisato in
al pubblico in dati giorni «La storia del Museo alcune ore, tutto vita, luce e buon umore»,
del Louvre», è detto nella prefazione, «durante Seguono di poi le sale occupate dalle tele più
i ventanni che seguono sotto il Direttorio, il Con- 0 meno grandi appartenenti ai pittori francesi del
solato, l'Impero, ci mostra una successione quasi principio del nostro secolo, e che portano l'im-
senza interruzione di lavori affrettati e di mutamenti pronta dell'epoca eroica delle gesta di Napoleone I.
provvisori nelle gallerie, motivati dal glorioso ag- Vi rispondono i nomi di un Géricault, di un Prud'hon,
glomeramento dovuto alle vittorie delle armi fran- 1111 David, di un Gerard e via dicendo. 1
cesi. Ogni armistizio, ogni trattato di pace è seguito ! Viemaggiori le attrattive del celebrato Sàlon
dall'arrivo a Parigi di un certo numero di quadri carré, dove stanno riuniti tanti tesori, fra i più
preziosi, i .piali, giunti sovente in cattivo stato, scelti, di diverse scuole. Per la francese eccoci
vengono dapprima restaurati, poscia aggiunti alle dinanzi un fine ed elegante ritrattino di Elisabetta
antiche collezioni. Le diverse pubblicazioni fatte d'Austria, moglie di Carlo IX, opera di quel Fran-
ili allora intorno al Mmée Napoléon, ci hanno con- cesc0 Clouet, dai Paesi Bassi venuto a stabilirsi
servato il ricordo di questa collezione unica che in Francia e capostipite di una famiglia d'artisti,
si potè ammirare tino al 1815». dedita tutta alla pittura di ritratti durante gran

In seguito, come si sa, una gran parte delle : parte del xvi secol

o.

cose arbitrariamente accaparrate dovettero essere
restituite. Era riservato alla seconda repubblica,

Una maggiore semplicità e bonomia, consona
al tempo più remoto e all'indole germanica, regna

nonostante, di dare al Museo del Louvre l'espan- nella effigie di Anna di Cleve, quarta moglie di
sione adeguata all'ampiezza dei fabbricati disponi- Enrico VIII d'Inghilterra, la quale è un'opera di

bili. Una somma di due milioni e mezzo, votata
nel marzo bSdS dall'Assemblea nazionale, fu desti-
nata ad ordinare i grandi locali nei quali si trova
ancora oggidì la maggior parte delle raccolte ar-
tistiche. In seguito furono fatti nuovi acquisti im-
portanti. Basti ricordare, fra altri, quello del ce-
lebre quadro della Concezione, di mano del Mu-

Holbein di autenticità assoluta.

Altri quadri ammalianti che ci vengono posti

1 K <iuosto il salone nel quale fu celebrato nel 1810
il matrimonio religioso di Napoleone e di Maria Luigia.
Instaurato posteriormente con lusso di ornamenti for-
s'aneo eccessivi per la nuovn destinazione, fu messo a
disposizione della Galleria e aperto nel 1851.
 
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