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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. VI
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0512

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RECENSIONI

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buzione all'artista, morto verosimilmente nel 1451,
ma non avendone cognizione de risii non riesce a

affermando così l'importanza sua e dell'arte veronese,
durante la paràbola ascendente del Rinascimento.

riconoscervi l'opera di Fiorenzo da Lorenzo, che oggi j II Pisano infine figura a Napoli nel 1449, dove

n' è ritenuto 1' autore principale. ! coniò le stupende medaglie di Alfonso d'Aragona

L'autore si estende intorno alle diverse dimore j e del suo luogotenente Inigo d'Avalos.

fatte dal Pisanello a Venezia (dove dipinse nel pa- [ Ne trascura di passare in rassegna i preziosi

RITRATTO DI LIONELLO D'ESTE

di Vittor Pisano, nella raccolta Morelli in Bergamo
(Fotografia Marcozzi di Milano).

lazzo ducale con Gentile da Fabriano), a Mantova,
a Ferrara, a Rimini ; rammenta che a Milano (dove
si trovava intorno al 1447), ebbe a dipingere nel
Duomo e in San Gio. in Conca (pitture oggi per-
dute) e tratta sensatamente degli affreschi che da
taluno, con evidente equivoco fra il generico e l'in-
dividuale, vollero essergli assegnati in Sant' Eu-
storgio ; pur conchiudendo con fondato criterio,
che a Milano non puh a meno di aver recato la sua
influenza nel periodo anteriore a Leonardo da Vinci,

disegni che di lui ci rimangono. In fine rivolge la
sua attenzione alle celebrate medaglie, enumeran-
dole e descrivendole tutte paratamente, tanto le
probabili quanto le sicure di mano sua. Che se gli
fosse stato possibile di paragonare quella che rap-
presenta Cecilia Gonzaga col profilo dipinto dal
Pisanello, acquistato di recente dal Museo del Lou-
vre, non v' è a dubitare che sarebbe rimasto col-
pito della somiglianza di famiglia se non altro,
che corre fra una effigie e l'altra. Chi scrive questo
 
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