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Archivio storico dell'arte — 6.1893

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Fasc. VI
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.18092#0517

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464

MISCELLANEA

La Flagellazione;
dell'altezza di centimetri 39, ora nel patrio Museo
archeologico di Milano.

Due statue, ora nel Museo di Castellazzo, di cui :
La Fede, con croce nella mano, dell'altezza
di centimetri 90;

La Carità (?), col braccio monco, dell'altezza
di centimetri 60.

Frammenti di cornice e specchi marmorei con
fregi (?), nel patrio Museo archeologico.

Rilevasi da questo inventario che la parte più
complessa del disperso monumento Birago è pur
sempre quella che rimane raccolta nel lato destro
della cappella gentilizia Borromeo all'Isola Bella,
costituita da uno stilobate con cinque bassorilievi,
due puttini su modiglioni ai fianchi, l'arca funebre
e la statua di San Giovanni che la sormonta. La
statua di San Gerolamo trovasi in un locale a ter-
reno, poco discosto.

Di questa attuale disposizione dei frammenti
del sarcofago Birago all'Isola Bella, fa duopo ad
ogni modo tener conto, nella ipotetica ricostruzione
di quel monumento, per quanto appaia tosto allo
sguardo come alla statua della Vergine col Bam-
bino sia stata sostituita nel mezzo e al disopra
dell'urna quella di S. Giovanni Battista, e siano i
due puttini su modiglioni stati aggiunti lateral-
mente a pilastrini collo stemma Borromeo anziché,
com'erano originariamente, alla lapide coll'iscri-
zione, come dall'attestazione lasciata al riguardo
dal notaio Testorio nell'aprile dell'anno 1770.

Per quanto siano corsi infatti parecchi anni dal
trasporto del Monumento Birago all'Isola Bella
alla sua collocazione nella cappella gentilizia co-
strutta dal Zanoja, fa duopo ritenere che i pezzi
siano stati colà riuniti nell'approssimativa disposi-
zione ch'essi avevano nella camera presso la cap-
pella Borromeo in San Francesco Grande di Milano,
disposizione che non si sarà molto scostata cosi da
quella che aveva originariamente il monumento
nella cappella di San Liborio, prima della caduta
delle vòlte della chiesa nel 1688.

Ora, ciò ne dice innanzi tutto che il monumento
Birago non doveva essere isolato, come quello di
Gastone di Foix, ma trovarsi addossato ad una
delle pareti della cappella dei Birago, e la stessa
dizione del Vasari che vide quel monumento in
posto nel 1566: «Fece (il Busti) anche un'altra
sepoltura che è finita e murata in San Francesco,
fatta ai Biraghi », conferma pienamente quella sup-
posizione.

Un'altra deduzione che può logicamente farsi,
si è che quantunque pochi siano i frammenti del
monumento Birago, trasportati all'Isola Bella, essi
devono essere stati colà disposti nel modo press'a
poco in cui si trovavano originariamente a Milano,
ond'è che l'attuale disposizione dell'arca sormon-
i tata da una statua e dello stilobate in basso coi
cinque bassorilievi della passione e i due putti la-
terali, può tenersi come quella originaria, salvo le
mancanze di pezzi intermedi.

E, innanzi tutto, manca fra i pezzi dell' Isola
Bella la Vergine col Bambino del Busti che il
Torre qualifica nella sua descrizione come la Re-
gina dei Cieli, 1 e che vedesi ora nella cappelletta
della villa Taccioli Litta-Modignani di Varese.

Per spiegare la presenza di questa statua del
monumento Birago a Varese, già si è accennato alla
circostanza che i frati conventuali minori di San Fran-
cesco Grande in Milano, avevano casa e fondi in
Varese, ov'ò presumibile abbiano essi stessi fatto
trasportare quella statua per divozione o cessione
negli anni della venuta dei Cisalpini dal 1 796 al
1798, in cui la chiesa andò soppressa, come già
lo era stato il convento.

Dall'inventario del notaio Testorio del 1770,
sappiamo ad ogni modo che nel locale attiguo alla
cappella Borromeo in San Francesco Grande, non
v'era quella statua della Vergine col Bambino, ma
solo le due statue di San Giovanni e San Gero-
lamo coi puttini su modiglioni intorno all'iscri-
j zione.

Il fatto però che, nella collocazione in posto
all'Isola Bella dei resti del monumento Birago, fu
una di quelle due statue, e precisamente quella di
! San Giovanni, messa al sommo dell'arca o cassa
funebre, ne induce a ritenere che il coperchio
fosse disposto in modo appunto da ricevere supe-
riormente una statua col suo piedestallo.

E vi può essere di che dire, in linea artistica,
sulla opportunità o meno di adattare una statua
sulla copertura di un'arca funebre, ma notiamo
che l'artefice per suo conto si sforzò di armoniz-
zare quella singolare aggiunzione adattando alla
Vergine un piedistallo con spiccato carattere orna-

1 II Torre così si esprime descrivendo il monumento
Birago :

« Osservate con diligente attenzione tutte le incise
i figure piccole e quelle tre al naturale poste sopra il
coperchio, che sono la Regina dei Cieli, San Giovanni
Battista e San Gerolamo ...»

Di questa statua, di singoiar pregio, della Vergine
col bambino Gesù, diamo una riproduzione fototipica.
 
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