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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. I
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Malaguzzi Valeri, Francesco: La collezione delle miniature nell'Archivio di Stato di Bologna
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0050

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11

miniava, un mappamondo, nello stesso anno Fra Guglielmo, Fra Deodato, Fra Raffaele,
(i. B. Trombetta ricordato più volte per minti forse dei libri da coro. Scipione Cavalletto,
un Damiano chiamato semplicemente miniatore de pena, Mro Ercolese miniatore e indora-
tore : 1 altri sono ricordati in altri libri di conventi e confraternite, ma appartengono ormai
al periodo di decadenza.

Da alcune opere che restano di quel tempo risulta però evidente che non mancarono
anche negli anni più floridi per l'arte del minio, artisti ritardatari in Bologna. Ne sono
una prova gli Statuti della Società dei notai del 1459 dell'Archivio notarile che mostrano
però un'elegante cornice nella prima pagina con putti e festoni, opera di Bartolomeo del
Tintore2 e sopratutto gli Statuti della Compagnia di Santa Maria del Baraccano del 1446, quelli
della Compagnia dello spedale di San Bartolomeo del 1480 presso l'Amministrazione dei Pii
Istituti educativi di Bologna e qualche altro. 3

Ricordiamo anche qui le opere principali di minio del periodo del rinascimento che
la collezione dell'Archivio di Stato di Bologna possiede.

Notevoli sono le Costituzioni della chiesa di San Petronio del 1464, codice importante
per lo studio dell'arte locale, in questo tempo. In alto, entro una cornice di foglie d'al-
loro v' è un quadretto in piccole proporzioni raffigurante San Petronio in abiti pontifi-
cali, seduto in cattedra, che consegna a un cardinale, inginocchiato innanzi a lui, il volume
delle regole da osservarsi: dietro al cardinale un ecclesiastico gli tiene il cappello: a destra
del quadro tre canonici sono inginocchiati in orazione: alcuni fregi e uno stemma com-
pletano l'ornamentazione. Un'altra miniatura è nell'interno del codice, verso la fine, ma
la parte figurativa vi fu rifatta malamente nel secolo xvn. Sembrami questo uno dei mi-

1 Arch. cit. Dem. San Michele in Bosco. Libri
della Fabbrica 1521 e segg. Tra questi trovo:
1520. c. 39. v°.

" Al miniatore che minia libri nostri . . s. 15
Al miniatore soldi sessantasei e mezzo per tanti
minii.

Id. c. 42. r.

" A di dito (24 ottobre) spexe lire otto date al
trombeta miniatore che minia libri nostri . L. 8.—
Id. c. 52. v°.

"A Scipione Cavaleto miniatore peri minio L. 8.15
" A Grimignano dipintore.....L. 14.18

" A Damiano aminiatore de pena . . L. 1.—
" Adi 3 . . . lir quattro date al trombeta

miniatore per parte de minij.....L. 4.—

Id. 1521. Dicembre c. 55. v°.

" Adito di (22) spexe lire vinte date a Zan Bap-
tista Trombeta aminiatore per parte de minij che
lui a facti............L. 20.—

Id. 1522. c. 55. v°.

" Adi 10 (Febbraio) spexe lire quaranta li quali
dete a Zoane Baptista Trombeta per suo resto de li
aminij del salmistro et altre cosse che ha aminiato
per tino al presente.........L. 40 „.

Id. 1523. c. 70. v°.

" Adi dito di (20 Dicembre) spexe lire quattro date
a Zoanebattista Trombeta per suo resto de tuti li
aminij che ha facto per li libri et altre cose per fino
a questo dì..........L. 4. „ ecc.

2 " Bartolomeo del Tintore prò ameniatura sta-
tutorum societatis.........L. 4.—

" M'*° Silio prò ligando statuta societatis L. 0

S. , y

(Arch. di Stato di Bologna - Comunale - Società
dei notai. Libri di entrate e spese - 1459-1460, c. 3. r. ).

3 Ricordiamo qui i nomi dei pittori inscritti nella
Società delle quattro arti di Bologna di cui una era
appunto quella dei pittori che troviamo nella matri-
cola della Società stessa dal 1410 al 1548, presso l'Ar-
chivio di Stato di Bologna. Crediamo utile ricordarli
perchè molti di essi, dello scorcio del sec. xv e prin-
cipio del susseguente, quando la miniatura era dive-
nuta una vera pittura ridotta a piccole proporzioni,
gli artisti dovevano probabilmente esercitare indiffe-
rentemente entrambe le arti, sebbene si fossero in-
scritti in quella dei pittori :

Nel 1410 troviamo Francesco di Andrea, Cristo-
foro di Giacomo detto ci biondo, Azone di Benello
miniatore, Giacomo di Paolo, Giovanni di fra Sil-
vestro, ricordato come miniatore delle tavole dei
seicento nel 1392. come notammo, Francesco di An-
drea chiamato Lola, Giovanni Bartolomeo da Sca-
ndio, Nicolò di Cristoforo, Nicolò di Pietro detto
il chierico, Paolo di Giacomo, Bartolomeo di Gremi-
niano de Ler (degli Erri) di Modena, Giorgio di
Bartolomeo di Geminiano de Ler di Modena, Pietro
di Giovanni Tovagli, Taddeo di Guiduzzo, Giuliano
Andrea de Grogno, Zambono di Andrea Zamboni,
 
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