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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. III
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Calore, Pier Luigi: La ricomposizione delle Porte di San Clemente a Casauria
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0258
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216

P. L. CALORE

Dal risultato di questi studi si vede chiaramente, come nello sportello a destra non
vi è posto per la formella del Castrum Fare d'Abrilie, che era nel territorio di Bolognano:
e quando anche fosse castello appartenente a Casauria, pur tuttavia insieme con gli altri
di minore importanza non è riportato nelle porte descritte, perchè, riempito lo spazio de-
stinato ai castelli, come ho detto, non vi è posto per esso e la formella non esiste. (Vedi nel-
l'incisione, -prima colonna).

In quello a sinistra, per le stesse ragioni, è stato falsamente enunciato il Castelli ni
Vetulum Monactscum, abbenchè ancora questo fosse della giurisdizione di Casauria, e della
mancanza di esso ci diede testimonianza anche 1' arciprete Ventura, che alla pag. '23 del
suo opuscolo " Brevi notizie sulla fondazione del monistero di Casauria, 1853, „ dice:
" Non esistono ora di dette porte di bronzo, che meno tre quarti di esse: perchè mani
sacrileghe, tratte dall' avidità del danaro e dal maligno spirito del furto, derubarono il
resto, vendendo a vii prezzo il loro sacrilegio. Si conservano da me nella chiesa parroc-
chiale circa rotola quindici di metallo delle suddette porte, ricuperato da persone che ne
avevano fatto acquisto da non conosciuti ladri.

" Non si conosce perchè Castelbasso (Castellum Vetulum Monaciscumt) non venisse effi-
giato nella porta del tempio di Casauria. Torre de'Passeri non vi si vede effigiato, essendo
un paese sorto da circa tre secoli e mezzo addietro. 1

" La notizia dei castelli, che mancano in dette porte, perchè rubati i pezzi di bronzo,
ne' quali venivano figurati. 1' ho desunta da una poesia manoscritta del ripetuto De Acetis,
data fuori nel 1787. epoca nella (piale le dette porte si conservavano intere. „

Se il prelodato arciprete avesse investigato meglio, avrebbe potuto trovare anche il
vuoto pel Castrum Fare d'Abrilie : peggio ancora per quelli che guardarono e non videro
il mirabile monumento.

Il metallo di cui parla il Ventura, disperso anch'esso, insieme con altri frammenti, fu
ricuperato dal Ministero della pubblica istruzione. Tutto l'altro materiale per ordine dello
stesso Ministero fu dato in consegna al municipio di Castiglione, il quale distaccò diversi
pezzi di bronzo, ma restituì tre formelle, un battente, un pezzo ci' inquadratura, due chiodi
e tre rosoni; e se le altre ventiquattro formelle andarono disperse insieme con tanti altri
pezzi dello stesso metallo, non lo fu che per constatata incuria del Municipio, a cui si
dovè fare la consegna. Egli solo è colpevole della dispersione di tali documenti, che costi-
tuivano una pagina tanto preziosa della nostra storia. Prova della vergognosa noncuranza
sia il fatto di aver richiamato in questi ultimi tempi anche l'attenzione della Camera dei
deputati nella seduta del 16 marzo 1893.

Così mi pare di aver riordinate le singole parti del monumento, vagliando quelle
notizie che ci son pervenute falsate intorno ad esso, ritogliendolo dalle mani di artigia-

1 S'ingannò il signor arciprete S. Ventura, se
credè che Torre de' Passeri sorse da circa tre secoli
e mezzo addietro, avrebbe dovuto dire piuttosto, da
che si è ingrandito, o da che avrà preso definitiva-
mente il nome di Torre de' Passeri ; giacché quando
era in floridezza l'abbazia di Casauria, come ab-
biamo esaminato, quella contrada era occupata da
Bittorritam.

In quella villa, dove passava un ramo del Pe-
scara diviso a l'ormare l'isola di Casauria, eravi
una torre in cui accendevasi il lume per garantire
i viandanti nell'oscurità della notte, dividendosi ivi
il li urne in tanti ruscelletti da potersi accavalcare

per la larghezza di poco più o meno di un passo ;
a quella torre poi restò il nome di Torre dei passi —
Turris passuum, — e si vuole che vi si pagasse il pe-
daggio. (Per maggior chiarezza vedi T. Mommskn,
Corpus Inscrip. Lat., voi. IX, Interprominm. - Pan-
filo Serafini, Storia dei primi popoli degli Abruzzi).

Nel 1316 fu registrata in possesso della contessa
d'Albi. Nel 1450 Biondo la chiamò Torre d'Antonello,
e la descrisse sotto Castiglione e Pietranico. Fu pos-
seduta dalla famiglia Cantelma. —■ Nei tempi di
Carlo V, Torre de' Passeri era composto di 45 fuochi,
nel 1595 di 46. (Ct'r. Antinom, Corografia storica degli
Abruzzi, voi. XXXXI, M. S.).
 
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