Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Metadaten

Archivio storico dell'arte — 7.1894

DOI Heft:
Fasc. IV
DOI Artikel:
Ffoulkes, Constance Jocelyn: Le esposizioni d'arte italiana a Londra, [2]
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0308

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
266 COSTANZA JOCELYN FFOULKES

A Burlington House incontrammo pure un singolare quadretto attribuito ad Antonello,
interessante anehe per la circostanza dell'essere accuratamente descritto dall'anonimo morel-
liano. Ciò che scrisse quel fine conoscitore, che secondo ogni probabilità fu Marc'Antonio
Michiel. Hb") anni fa, è sempre il più sensato e più verosimile di tutto quel che è stato
scritto intorno a questa tavoletta ai nostri giorni. Merita d'esser letto davanti al quadro
stesso, e ci piace dunque citare qui le pai-ole del Veneziano:

■• In Casa di M. Antonio Pasqualino, L529.

" E] quadretto di S. Jeronimo che nel studio legge in abito cardinalesco, alcuni cre-
dono che el sii stato di mano de Antonello da Messina; ma li più, e più verisimilmente,
l'attribuiscono a Grianes ovvero al Memelin, pittor antico ponentino : e cussi mostra quella
maniera, benché el volto è finito alla italiana: Bieche pare de mano de Jacometto. Li «'di-
liei sono alla ponentina, el paesetto è naturale, minuto e finito, e si vede oltra una
finestra, e oltra la porta del studio, e pur fugge: e tutta l'opera, per sottilità, colori,
disegno, forza, rilievo, è perfetta. Ivi sono ritratti un pavone, un cotorno e un baci! da
barbiero espressamente. Nel scabello vi è fìnta una letterina attaccata aperta, che pare
contener el nome del maestro, e nondimeno se si guarda sottilmente appresso non contiene
lettera alcuna, ma è tutta finta. Altri credono che la figura sii stata rifatta da Jacometto
Veneziano. „

Di fatti la critica moderna non giunge a conclusioni più soddisfacenti di quelle del-
l'anonimo; pare davvero che la figura del Santo sia stata rifatta di mano di un italiano,
e potrebbe ben darsi di quel Jacometto, tante volte nominato dall'anonimo, ma del (piale
non siamo in grado finora di nominare una sola opera con sicurezza; tutti gli accessori
invece sono, senza dubbio, pensati ed eseguiti in modo affatto fiammingo; certamente
l'attribuzione ad Antonello da Messina non potrebbe venire indicata quale uno dei più
felici fra i giudizi della critica recente.1

Il n. '209 della New Grallery è attribuito al contemporaneo di Antonello, Jacopo
de' Barbari. Prescindendo da questo giudizio, sostenuto dai più arguti critici ingioi, ci
pare molto incerto che vi sia rappresentata l'effìgie del condottiere Bartolommeo Alviano.
E vero che sul rovescio si legge su un cartellino incollato sulla tavola stessa : Bartolommeo
Liviano di Alviano, ma tale scritto porta l'impronta della fine del secolo passato o dei
primi anni del presente. Uno scritto più antico sul rovescio della tavola stessa non è più
da decifrare: potrebbe darsi che l'iscrizione del cartellino fosse presa, in origini1, da
quest'ultima, ma fosse poi scorrettamente copiata. Una seconda iscrizione non è neppure
leggibile; non è impossibile che si riferisca al nome del pittore e in anni posteriori venisse,
l'orse con intenzione maliziosa, distrutta. La testimonianza del cartellino non basta per sta-
bilire1 l'identità della persona ritratta, e se ci rivolgiamo alle medaglie del condottiere, del
(piale esistono parecchi esemplari (vedevasene una nella New Grallery stessa), noteremo che
il tipo è assai diverso da quello della pittura. Il quadro è proprietà della Società degli
Antiquari, alla quale fu regalato dal reverendo Tommaso Kerrick, che ne aveva fatto
l'acquisto nell'anno 1795.

Fra gli artisti veneziani del Cinquecento, abbiamo da rammentare alcuni squisiti e prezio-
sissimi esemplari e il primo da nominare sarebbe il magnifico ritratto di Ferry Carondelet.
(New Gallery. n. 243, proprietà Duke of Grafton). Seduto davanti ad una tavola, egli è in atto
di dettare una lettera al suo segretario che gli sta accanto; a sinistra si vede uno che
entra portando una lettera; a destra è un paesaggio: guardando (pud delizioso paese di
tinta cosi caratteristica, non possiamo dubitare un momento che l'autore fosse veneziano.
E ben a ragione sono unanimi oramai tutti i critici nell'attribuire quello splendido capo
d'opera a Sebastiano del Piombo; ogni parte, ogni dettaglio, porta l'impronta della sua

1 Ora L'interessante quadretto ha trovato il suo sere ulteriormente studiato, paragonato e quindi de-
posto stabile nella National Gallery, dove potrà es- terminato.
 
Annotationen