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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. V
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Malaguzzi Valeri, Francesco: La chiesa ed il portico di San Giacomo in Bologna
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0374

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331

Quella data. 10 ottobre 1478, scolpita nell'iscrizione del primo arco, sembra adunque ricor-
dare soltanto l'epoca precisa della apposizione della lapide di ricordo.

Il portico, eretto a pubbliche spese, sorse col consenso e coli'aiuto di Giovanni II
Bentivoglio. Furono eletti a soprastanti al lavoro, affinchè riuscisse di decoro per la città,
Virgilio Malvezzi e lo stesso Bentivoglio ; a tesoriere Carlo Antonio Fantuzzi.

La spesa ammontò a lire tremila seicento trentatrè, soldi sette e denari tre. 1 La cro-
naca Grhiselli, presso la Biblioteca della Università di Bologna, aggiunge che dal 1478
al 1500 la Camera di Bologna donò alla fabbrica della chiesa di San Giacomo 1. 600.

Le antiche celle sepolcrali, ornate di affreschi, non rimasero ancora lungo tempo esposte
alla pietà dei passanti, sotto il portico di San Giacomo. Durante i lavori nella chiesa nel

Tav.Vili.-PARTICOLARI DELLE TERRE COTTE DEL PORTICO DI SAN GIACOMO

(Museo civico di Bologna)

periodo 1493-98, forse quando la ricostruzione interna era giunta almeno al nascimento
dei grandi archi, si aprirono le porte sotto il portico: le quali, se viste dall'interno della
chiesa, sono in armonia col partito architettonico circostante, all'esterno rompono la linea
e per essere troppo alte e gravi e perchè tagliano i peducci degli archi addossati al
muro. Per l'apertura di queste porte quattro celle sepolcrali furono rotte e allora, occor-
rendo forse nascondere lo sconcio, furono tutte quante chiuse, come attualmente. 2 So-
lamente recentemente, fra l'anno 1826 e il 1827, durante lavori di restauri al portico,
fu scoperta nel vivo del muro l'esistenza di quella fila di celle, dal principio del portico
dalla piazza Rossini fino oltre la seconda porta laterale, che si apre circa di fianco al-
l'aitar maggiore. Ma non annettendosi importanza alla scoperta, le celle furono nuova-
mente rinchiuse con mattoni per taglio, come già erano, mettendo all'esterno le lapidi
rinvenute internamente.

1 Ghirardacci, Historia di Bologna, voi. III. ms, 2 A. Gatti, Le tombe del portico di S. Giacomo in

e 348 r°. Bologna. Bologna. Andreoli, 1888.
 
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