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Archivio storico dell'arte — 7.1894

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Fasc. V
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https://doi.org/10.11588/diglit.19206#0425

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382

leria Ferroni, ora esposti in un localo attiguo a
quello del Cenacolo di Sant'Onofrio a Firenze.

Parecchi «lei quadri tuttora esistenti in Loreto
sono nominati nel libro di note del pittore stosso.
Un altro buon numero invece non ci permette di
arguire dove siano andati a finire. Rimane se non
altro nello scorrerne la descrizione l'interesse di
constatare la varietà dei soggetti trattati. Vi enu-
meriamo fra altro non meno di quattordici ritratti,
che formerebbero da sè una Galleria delle più at-
traenti, se ci fosse dato di riunirla ancora, ben
sapendosi che stoffa di ritrattista vi fosse in lui.

Della modestia delle sue pretese ci fa testimo-
nianza, per citare un esempio solo, la notifica se-
guente, dall'aprile all'11 luglio 1552: " ritratto in
grandezza naturale di Madonna Maria, vedova di
messer Ant. Durante dal Monte... ? Eseguito in An-
cona e valutato dall'autore tra due rarissimi amici,
ossia a prezzo onestissimo, otto scudi d'oro in oro,
da quella Signora, alla cui discrezione egli s'era
rimesso, non gli fu pagato più che 6 fiorini e 12
bolognini. „

Più di una volta figurano le storie di Santa
Maria di Loreto, ossia della Traslazione della Santa
Casa.

Altri soggetti in uso a quel tempo vediamo se-
gnalati, p. es., in una testa di San Giovanni Bat-
tista e in altre singole figure di santi, fra i quali
primeggia per frequenza il tanto gradito San Gi-
rolamo penitente.

Più rari i soggetti simbolici, quantunque si sap-
pia che il Lotto ne abbia eseguiti parecchi, tuttora
sussistenti. Sotto il maggio 1550 infatti è registrato
" un quadretto simboleggiante la Virtù operativa.
Fu commesso da messer Rocco annotatore di dia-
manti in Venezia, che ne diè il soggetto con cui
si alludesse alla valentia dello stesso Rocco nel-
l'arte sua, dalla quale nasce la Speranza. L'autore,
da Ancona, dove avevalo eseguito, glielo spedì nel
sopradetto mese, per mèzzo di messer Giovani Mo-
lineto ; ma contro la sua aspettativa di riceverne
in compenso de' diamanti (poiché avealo reputato
valere circa 15 scudi, e di più nell'anno precedente,
stando ancora in Venezia, allo stesso Rocco aveva
donato un altro di simil grandezza esprimente la
Fortezza con Fortuna), se lo vide mandato indietro
nel giugno successivo. „

Poveri artisti, quante volte, insieme a tanti
altri valentuomini non trovarono fra i loro contem-
poranei chi li rispettasse e li valutasse in ragione
dei loro meriti ! E dire che al giorno d'oggi ben

parecchie opere del Lotto si pagherebbero volen-.
tieri a prezzo di diamanli !

Ch'egli non Lsdegnasse all'occorrenza di por
mano anche ;i lavori affatto manuali si ricava dal
vedere menzionate anche bandiere da trombettieri,
armi, gonfaloni, cartelle, armamenti, e via dicendo,
tutte cose fatte per pochissimi denari.

Vorrei da ultimo notare che fra i ritratti ne
trovo uno di un balestriere, in data novembre 1551.
e che questo mi fa pensare a certa effigie la quale
figura nella sala maggiore della Galleria del Cam-
pidoglio (n. 176). Fu il senatore Morelli il primo
che la segnalò per opera del Lotto, per (pianto
quasi interamente rovinata, rilevando l'assurda de-
nominazione fin qui datale di " ritratto di un mo-
naco, del Giorgione „ laddove in realtà il rap-
presentato è un secolare in mezza figura, che tiene
fra le mani una balestra. '

Così pure richiama la nostra attenzione la cita-
zione di una Madona col putin che dorine, valutata
25 scudi e venduta in Roma, a mezzo Francesco
Petrucci mercante bergamasco, nel 1551, e in pro-
posito ci domandiamo se il compratore per avven-
tura non sia stato un bergamasco pur esso e il
quadro indicato in fine non sia quello che fa ca-
polino nella unita figura 3, desunta dall'originale,
appartenente oggi alla Pinacoteca Carrara (riparto
Lochis) segnata del nome e dell'a. 1533. — E inte-
ressante in fine la comunicazione che ci fa il G.
dei due atti di oblazione del pittore stesso e di
ogni suo avere alla Santa Casa, essendo egli af-
franto e vecchio nel 1554.

La data della morte poi da ulteriori indizi ver-
rebbe ad essere stabilita nel settembre 1556. —
Ora al Morelli si è reso giustizia in Galleria e il
quadro vi è classificato: " L. Lotto: Gentiluomo
con balestra. „

G. F.

Diego Sant'Ambrogio. La chiesa di Vigano Certosino e
i dipinti di Bernardino de' Rossi. — Milano, 1894.
Estratto del periodico II Politecnico.

In questa memoria si tratta particolareggiata-
mente di una nuova fortunata scoperta di quel-
l'istancabile ricercatore eh' è il Sant'Ambrogio, la
quale egli aveva già reso di pubblica ragione in
una notizia preliminare stampata nella Perseve-
ranza del 10 febbraio 1894. Essa si riferisce agli
affreschi di cui va adorna la facciata, tutta sma-

1 V. I. Lekmulieff. Ku)>stcrUiscìie Studien, voi. I, p. 393.
 
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