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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 1.1898

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Fasc. 6-9
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Corsini Sforza, Lina: La collezione artistica di Caterina Nobili Sforza Contessa di Santafiora
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https://doi.org/10.11588/diglit.24143#0324
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LA COLLEZIONE ARTISTICA

DI CATERINA NOBILI SFORZA

CONTESSA DI SANTAFIORA

V

edute le opere d'arte che adornavano la casa di Caterina Nobili
Sforza, Ludovico Cremaschi il 22 febbraio 1597 rende così ragione
al suo Signore, il Duca di Mantova, della missione affidatagli:

« Ho cercato la Contessa S. Fiora, e trovatala, fui condotto in
una stanza piena di quadri tra quali vidi la mezza Venere nuda con
occhi e capelli negri, nel braccio sinistro della quale, in un braccia-
letto è scritto RAPHAEL URBINAS, et saltando l'occhio vidi in
|Un quadro maggiore la Decollazione di S. Giovanni Battista dipinta
questo modo: V'è la figura dell'uccisore con la mano sinistra
raccolta nei capelli con atto crudo tiene la testa di detto Santo
che spiccia sangue, il volto è pallido et smorto, et la capilliatura
(incomposta sopra un catino di pietra; vi è appresso l'imagine
'di Herodiade con volto allegro et bocca sorridente che con la
mano destra mezzo aperta in su rivolta posata sopra il catino, pare che mostri la Santa
testa parendo che di sì gran fatto si glori et vanti, opra veramente miracolosa et fatta con
arte stupenda, già fra le delizie di Galeazzo Sforza, forse delle più meravigliose et degne
d'esser vedute. Ciò fatto, affinchè io potessi riconoscere le pitture venendo il caso di farne
contratto, dopo alcuni giorni feci sapere a detta Signora Contessa che il Illmo Signor Duca
mio, desiderava di fare acquisto di quei due quadri, nè voler mirare a prezzo di quanto
grande si volesse per conseguirli, concorrendo però la volontà ed il consenso di Lei.

« Mi fece rispondere pel Cav. Ramazzotti che Ella era hormai in età decrepita et ritirata
dal mondo et che aveva riservata a se quella et alcune altre pitture per sola consolatione
et sollevamento della faticosa vita che Le restava et con pensiero di lasciarle a' suoi discen-
denti, come cose che renderanno testimonianza del decoro, riputatione et nobiltà della Casa
Sforza et per questo stimarle più del denaro et altre cose pretiose, et sapere hormai per
lungo uso in qual maniera si guardino et conservino, et per questo supplicare detta Altezza
a farle gratia che le potesse godere quel poco avanzo di tempo che Le restava, nè si restò
per questa ripulsa di rinnovare una o due volte gli uffici. Ma quanto più si mettevano
ragioni insieme per persuaderla a risolversi secondo il gusto di V. A. tanto più saldamente,
anzi ostinatamente persisteva nelle prime risposte, et di questa sua risoluta volontà do conto
a V. A. si perchè sappi che cosa si possa sperare da quest'animo indurato, si perchè conosca
che io non ho mancato nè a fatica nè a diligentia per... comperare detti quadri ».

Chi faceva tale degna risposta non poteva essere che una donna di nobilissimo sentire,
e questa lettera rivela d'un tratto l'animo di Caterina de' Nobili Sforza, cultrice e racco-
glitrice di cose belle, e, al dire del Ratti, una matrona « illustre del suo tempo e famosa
nella posterità ».
 
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