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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 4.1883

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Bassi, Domenico: Di una statuetta del sonno che si conserva nel Regio Museo Torinese di Archeologia e del suo mito nell'antichità
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https://doi.org/10.11588/diglit.11586#0138

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132

ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

fronta con Patroclo e colpito, per mano di lui, dall'asta
di Ares ruina al suolo come toro sbranato da un leone,
che lo giunga alla sprovvista (i). Zeus, che prima era
in dubbio se doveva, liberato il figlio dall'aspro conflitto,
tornarlo ai suoi in Licia, o permettere che Pasta tessalica
lo domasse (2), vedutolo a cadere, seguendo il consiglio
di Era (3), comanda ad Apollo, che lavato il corpo «del
morto principe lo consegni, avvolto in ambrosia veste, a
Thanatos e ad Hypnos gemelli, perchè veloci lo portino
fra il ricco popolo della larga Licia (4). E Hypnos che
con Thanatos, come è facile a supporre, sebbene Omero
noi dica, andava vagando per il campo di battaglia, ob-
bediente al cenno di Apollo, subitamente col fratello de-
pone nel suolo licio il cadavere di Sarpedonte (5).

Quindi in Omero, Hypnos considerato esclusivamente
come divinità, riveste anzitutto il carattere di messo, di
ministro di Era e di Zeus, carattere col quale compare
per la prima volta appunto nella Iliade ; in secondo luogo
egli si accosta di più col suo amore per Pasitea a un
ideale non so se io debba dire più umano, o avuto ri-
guardo allo spirito della .mitologia greca, affatto divino;
inoltre il suo trasformarsi in uccello ci apprende un'altra
qualità importante della sua natura e l'avere la sua abi-
tazione in Lenno, piuttostochè nell'Averno, è cosa che
aiuta, colle altre modificazioni or ora esposte, introdotte da

(1) 419-490-

(2) 431-438.

(3) 453-457'

(4) 666-675.

(5) 676-683.
 
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