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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 4.1883

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Claretta, Gaudenzio: I marmi scritti di Torino e Suburbio dai bassi tempi alla metà del secolo XVIII, [4]
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https://doi.org/10.11588/diglit.11586#0340

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334

ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

Ferdinandvs Strozza
Archiepiscopvs Tarsensis
Alexandre pp. Vili
et

Innocentii pp. XII
Nvncivs
Obiit Tavrini anno salvtis
MDCXCV
Die vero XIII maii.

1 "»\ XVI

SAN DALMAZZO.

Questa chiesa la quale conserva le venerate spoglie di
spiriti eletti che furono di singolare ornamento alla patria,
e che io sono ben lieto di poter qui ricordare, già dal 1271
era stata dal vescovo di Torino Goffredo o Gaufrido con-
ceduta agli Antoniani che la tennero qual dipendenza del
loro priorato di Rinverso tra Rivoli ed Àvigliana.

La chiesa attuale fu edificata nel 1530 da monsignor An-
tonio della Rovere vescovo Agenense e condotta a compi-
mento da monsignor Gerolamo della Rovere arcivescovo
della nostra città. Fu tenuta dagli Antoniani, i quali peraltro
avevano consentito alla confreria di S. Giovanni decollato,
che aveva titolo di S. Maria della Misericordia, di costrurvi
un oratorio per la loro uffiziaturà e d'innalzare una cap-
pella per seppellirvi i giustiziati, sino al 1608 in cui da Carlo
Emanuele I venne assegnata ai Barnabiti, odierni suoi pos-
sessori. Essi la ristorarono parecchie volte e l'innalzarono
allo splendore attuale.

Peraltro già al tempo degli Antoniani questa chiesa, al-
lora denominata dei Ss. Antonio e Dalmazzo, non era nello
squallore di tante altre di Torino. Infatti nel manoscritto
più volte citato di monsignor Peruzzi leggesi ch'essa era
 
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