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Le Gallerie nazionali italiane: notizie e documenti — 2.1894-1895

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Le Gallerie Italiane
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Venturi, Adolfo: Museo del Palazzo Ducale in Venezia, [1]: Raccolta medioevale e del Rinascimento
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Mariani, Lucio: Museo del Palazzo Ducale in Venezia, [2]: Raccolta archeologica
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https://doi.org/10.11588/diglit.17327#0084
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MUSEO DEL PALAZZO DUCALE IN VENEZIA 61

proveniente in gran parte da San Giovanni di Verdara, nota anche per
la Disseriazione del Muratori nelle Anliquilates ilalicae ; e la raccolta
delle gemme provenienti dai fondi Pasqualigo, San Giovanni di Verdara,
Zulian, Consiglio dei Dieci e Molin. Tra esse campeggia il busto di Giove
Egioco, illustrato da Ennio Quirino Visconti, da Carlo Bianconi e da
Emanuele Cicogna. Infine, si vedono i seguenti oggetti : una Pace dipinta
sopra lastra di cristallo di monte, del secolo XV, già appartenente alla catte-
drale di Ceneda e acquistata dal Ministero dell' istruzione pubblica nel 1880 ;
alcuni avori, tra i quali una testa romana, non classificata dal Westwood,
coronata d'edera ; e una tavoletta di dittico bizantino, il cui compimento
si conserva nel Museo di Berlino, illustrata recentemente dallo Schlum-
berger. 1 Ma intorno a tali oggetti d'arte, e specialmente per quelli non
ancora illustrati degnamente, l'Annuario, negli anni successivi darà, le
notizie opportune, e i risultati di studi nuovi e di nuove ricerche.

Adolfo Venturi.

2.

Raccolta Archeologica.

Fin da quando, ai tempi del Valentinelli, si trovò luogo nell'appar-
tamento ducale alle varie sculture della Marciana, tale collezione era rimasta
in esso inalterata, come deposta in un magazzino provvisoriamente. Ben
si comprendeva da ognuno che un collocamento senza ordine, in un
ambiente disadatto per la luce e per la ristrettezza, non poteva rispondere
alle esigenze di un museo ; e, infine, per iniziativa della nostra solerte am-
ministrazione, volendosi onorare un avvenimento solenne per Venezia con
opere proficue alla scienza, sgombrato l'appartamento ducale da private
abitazioni, si ripristinarono le sale nello splendore delle loro decorazioni
e si ottenne anche un maggior numero di ambienti per collocarvi con
più decoro ed ordine i monumenti della raccolta. Ciò permise innanzi
tutto di liberare per intero dall'affastellamento indecente di sculture la
saletta elegantissima, che si dice fosse in origine la camera da letto del
doge {sala degli Scarlatti, o sala Grilli-Barò arigo). Qui le memorie storiche
e la ricchezza stessa della decorazione consigliarono a non distrarre l'occhio
del visitatore con un inopportuno raggruppamento di oggetti eterogenei,
così che vi furono solamente collocati quelli che hanno maggior attinenza

1 Deux volets d'un triptyque byzantin d'ivoire du XJe siècle {Gazette des Beaux
Aris, 1895).
 
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