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dotpiii xcà pi] §ir)
Herod. Ili 127,4.
PARTE PRIMA
DALLE ORIGINI AI PRINCIPI! DEL SECOLO VI AV. OR.
CAPITOLO PEIMO
Topografìa di Clima e storia degli scavi.
§ r.
La città e la necropoli (').
1. La città. — Chi venendo per mare da Gaeta
al Capo Miseno volga lo sguardo verso terra, osserva
subito che una lunga interminabile spiaggia (tav. Ili, 1)
comincia presso la foce del Garigliano e prosegue
ininterrotta fino al monte di Precida, dove la terra,
ristretta e frastagliata, apre le sue insenature alle
acque del golfo di Pozzuoli. Prima di arrivare a questo
monte maggiore, un altro minore se ne incontra, ed
(*) Iniziai lo studio delle collezioni cumane nel settembre
del 1006, verso il qual tempo cominciai a tenere, se non di
nome, certamente di fatto, la direzione scientifica del Museo
Nazionale di Napoli, durata fino all'anno 1910. Il comm. Gio-
vanni Gattini, del cui buon animo verso di me gli sono im-
mensamente grato, mi usò tutte le facilitazioni che lui solo,
quale Direttore del Museo predetto, poteva procurarmi affinchè
conducessi a termine l'arduo lavoro. La collaborazione artistica
è il monte di Clima (fig. 1), che nella vetta più ele-
vata non supera l'altezza di m. 82 sul livello del
mare. Esso oggi rimane tutto dentro terra; ma al
tempo del maggior fiorire della civiltà greca il mare
ne doveva lambire la parte più bassa verso ovest.
È molto probabile che buona parte della spiaggia di
Licola, dov'è la pineta reale, non esistesse in antico,
e che nel piccolo seno a sud-ovest di quel monte pe-
netrasse il mare. Difatti quella lingua di terra, che
le acque lambiscono da Torregaveta a Patria e dove
si estende la pineta reale, è una « spiaggia sottile »
in continua formazione per i depositi delle arene ma-
mi fu prestata da M. Puccetti per i disegni dei vasi geo-
metrici calcidesi, per quelli attici e di fabbrica cumana. I
disegni di oggetti minuti, i ritocchi allo fotografie, furono ese-
guiti da varie persone, ed anche dal sig. Luigi Giammiti, di-
segnatore del Museo Preistorico di Poma, il cui nome è stato
da me menzionato volta per volta accanto ai disegni. Circa i
disegni di R. Carta, fornitimi da Paolo Orsi, rinvio alla nota
1 col. 80.
dotpiii xcà pi] §ir)
Herod. Ili 127,4.
PARTE PRIMA
DALLE ORIGINI AI PRINCIPI! DEL SECOLO VI AV. OR.
CAPITOLO PEIMO
Topografìa di Clima e storia degli scavi.
§ r.
La città e la necropoli (').
1. La città. — Chi venendo per mare da Gaeta
al Capo Miseno volga lo sguardo verso terra, osserva
subito che una lunga interminabile spiaggia (tav. Ili, 1)
comincia presso la foce del Garigliano e prosegue
ininterrotta fino al monte di Precida, dove la terra,
ristretta e frastagliata, apre le sue insenature alle
acque del golfo di Pozzuoli. Prima di arrivare a questo
monte maggiore, un altro minore se ne incontra, ed
(*) Iniziai lo studio delle collezioni cumane nel settembre
del 1006, verso il qual tempo cominciai a tenere, se non di
nome, certamente di fatto, la direzione scientifica del Museo
Nazionale di Napoli, durata fino all'anno 1910. Il comm. Gio-
vanni Gattini, del cui buon animo verso di me gli sono im-
mensamente grato, mi usò tutte le facilitazioni che lui solo,
quale Direttore del Museo predetto, poteva procurarmi affinchè
conducessi a termine l'arduo lavoro. La collaborazione artistica
è il monte di Clima (fig. 1), che nella vetta più ele-
vata non supera l'altezza di m. 82 sul livello del
mare. Esso oggi rimane tutto dentro terra; ma al
tempo del maggior fiorire della civiltà greca il mare
ne doveva lambire la parte più bassa verso ovest.
È molto probabile che buona parte della spiaggia di
Licola, dov'è la pineta reale, non esistesse in antico,
e che nel piccolo seno a sud-ovest di quel monte pe-
netrasse il mare. Difatti quella lingua di terra, che
le acque lambiscono da Torregaveta a Patria e dove
si estende la pineta reale, è una « spiaggia sottile »
in continua formazione per i depositi delle arene ma-
mi fu prestata da M. Puccetti per i disegni dei vasi geo-
metrici calcidesi, per quelli attici e di fabbrica cumana. I
disegni di oggetti minuti, i ritocchi allo fotografie, furono ese-
guiti da varie persone, ed anche dal sig. Luigi Giammiti, di-
segnatore del Museo Preistorico di Poma, il cui nome è stato
da me menzionato volta per volta accanto ai disegni. Circa i
disegni di R. Carta, fornitimi da Paolo Orsi, rinvio alla nota
1 col. 80.