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XIV.
o rea febbre, ch'or fredda, 6r calda strazs
Le interne mie midolle, e turbi e mesci
II sangue tutto, e pur tuttavia cresci
A nuovi scempj intenta e a nuovi strazj ;
Deh ! che una volta i! tuo venen si sazj
Di rodermi entro, e pur una volta esci
D’ esto corpo : omai più cruda riesci,
Di quel ch’ei possa far tuoi sdegni sazj .
Mira giàcom’ io son tutto difforme
Da quel ch’io m’era; e come luogo intorno',
Ove più incrudelir, trovar non puoi .
E avverrà forse, che Madonna poi,
Non conoscendo in me le usate forme,
Te maledica, e tu n’abbia onta e scorno .
XIV.
o rea febbre, ch'or fredda, 6r calda strazs
Le interne mie midolle, e turbi e mesci
II sangue tutto, e pur tuttavia cresci
A nuovi scempj intenta e a nuovi strazj ;
Deh ! che una volta i! tuo venen si sazj
Di rodermi entro, e pur una volta esci
D’ esto corpo : omai più cruda riesci,
Di quel ch’ei possa far tuoi sdegni sazj .
Mira giàcom’ io son tutto difforme
Da quel ch’io m’era; e come luogo intorno',
Ove più incrudelir, trovar non puoi .
E avverrà forse, che Madonna poi,
Non conoscendo in me le usate forme,
Te maledica, e tu n’abbia onta e scorno .