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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 2) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28021#0057
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P H r M O . 49

îion troverete alcun filosofo , che possausar-
vi 1’ agevolezza di farvela buona : io dico ,
nè anche il vostro Cartesio, il quale vi di-
ce risolutamente , che il porporino d’ una
bella guancia, e quello del prisma, o dell’
ù’ide , non sono altro, che rotazioni di glo-
betti ; sono tutti colori apparenti, e non
reali ; tutti di un modo , quanto all’essere,
se non quanto agli efsetti, che pro.duco-
no . In somma ogni qualità di colori non
sono altro , che semplici fenomeni, che
appajono con la Iuce ,* e tolta via quel-
la, non son più . Volete dire , replicô la
Marchesa, che non sono più veduti. Co-
me si potria pensare , che i colori di quel
quadro non sono più, un’ora o due ap-
presso il cader del sole ? La tela rimane pur
tuttavia , benchè non veduta . La tela, non
ha dubbio, rispos’io subito , rimane dopo
il cader del sole ; e sopra essa similmente
certe disposizioni rimangono nella iigura ,
e tessitura delle minutissime parti di quei
varj generi di materia, che adoperar so-
gliono i pittori. Ove sopravvenendo ap-
presso la luce, secondo la qualità, ch’ella
prende da esse disposizioni, i suoi raggi ri-
To: II. D babzano
 
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