SOPÎLA OfiAZIO. 4? 5
gando soltanto gli dei, che qnegli stud] ,
che in gioventu lo beayano , da lui in vec-
chiasa non si scompagnassero (1). Sapeva
mirabilmente entrare nelle inclinazioni deh
le persone, con cui vivea (2); e non tan<
îo cercava a far brillare il suo spirito ,
quanto a mettere in gioco quello degli al-
tri . Già non era de’ suoi versi recitatore
importuno , solito vezzo de’poeti , per cui
anche i buoni vengono bene spesso a no-
ja;
Non 'praeter solitnnt leves .
Od. 6. lib. I.
C,i) Frui paratis ; et vaiiclo mihi,
Fatoe , dones , et (precor ) integra
Cum mente nec turpem senectam
Degere , nec cithara carentern .
Od. 31. lib. L
(2) Nec tua laudahîs studia , aut aliena re-
prendes ;
Nec cjuum venari volet ille , poemata
panges .
Consentire suis studiis cjui crediderit te
Fautor utrocjue tuum laudabü poliice lu-
dum .
Ep. 18. lib. I.
gando soltanto gli dei, che qnegli stud] ,
che in gioventu lo beayano , da lui in vec-
chiasa non si scompagnassero (1). Sapeva
mirabilmente entrare nelle inclinazioni deh
le persone, con cui vivea (2); e non tan<
îo cercava a far brillare il suo spirito ,
quanto a mettere in gioco quello degli al-
tri . Già non era de’ suoi versi recitatore
importuno , solito vezzo de’poeti , per cui
anche i buoni vengono bene spesso a no-
ja;
Non 'praeter solitnnt leves .
Od. 6. lib. I.
C,i) Frui paratis ; et vaiiclo mihi,
Fatoe , dones , et (precor ) integra
Cum mente nec turpem senectam
Degere , nec cithara carentern .
Od. 31. lib. L
(2) Nec tua laudahîs studia , aut aliena re-
prendes ;
Nec cjuum venari volet ille , poemata
panges .
Consentire suis studiis cjui crediderit te
Fautor utrocjue tuum laudabü poliice lu-
dum .
Ep. 18. lib. I.