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arte di Armida. Che debbo poi dirle del~
le cene del Re? Elle mi fanno bene spes-
so sovvenire di quella cena data da Cice»
rone a Giulio Cesare, dove, come ne rag-
guaglia egli medesimo Γ amico suo Attico,
ebbevi di assai piacevoli discorsi, e φιλολν-
yx multa. Tra quelli a'quali è dato sedere
a questa mensa uno è colui,
Descripsit totum radio qui gentibus orbern ;
che orna e rischiara quella terra che mi-
surè, come di esso lui fu cantato ; che ha
un certo suo particolar modo di vibrare
gl’ ingegnosi suoi concetti, e un cosi sino
sentimento nelle cose scientisiche . Ed ora
ci si trova quel raro spirito di monsieur
deYoltaire; che sidirebbe, una cena sen-
za lui esser quasi un anello senza gemma.
Udirlo e leggerlo è una cosa. I pensieri
gli spruzzano di bocca vivi e frizzanti, co-
me da'corpi elettrici per eccesso e stuzzi-
cati escon faville e fiocchi di luce. Non è
mai, che quel tesoro di tutte le cose la
memoria nol trovi aperto a ogni suo piaci-
mento ; e la sua ricchezza non è in cedo·»
le, ma in bel contante. II Re
Fattor
arte di Armida. Che debbo poi dirle del~
le cene del Re? Elle mi fanno bene spes-
so sovvenire di quella cena data da Cice»
rone a Giulio Cesare, dove, come ne rag-
guaglia egli medesimo Γ amico suo Attico,
ebbevi di assai piacevoli discorsi, e φιλολν-
yx multa. Tra quelli a'quali è dato sedere
a questa mensa uno è colui,
Descripsit totum radio qui gentibus orbern ;
che orna e rischiara quella terra che mi-
surè, come di esso lui fu cantato ; che ha
un certo suo particolar modo di vibrare
gl’ ingegnosi suoi concetti, e un cosi sino
sentimento nelle cose scientisiche . Ed ora
ci si trova quel raro spirito di monsieur
deYoltaire; che sidirebbe, una cena sen-
za lui esser quasi un anello senza gemma.
Udirlo e leggerlo è una cosa. I pensieri
gli spruzzano di bocca vivi e frizzanti, co-
me da'corpi elettrici per eccesso e stuzzi-
cati escon faville e fiocchi di luce. Non è
mai, che quel tesoro di tutte le cose la
memoria nol trovi aperto a ogni suo piaci-
mento ; e la sua ricchezza non è in cedo·»
le, ma in bel contante. II Re
Fattor