174 L e t t e r è
rottino mio dolce e caro, il quale se nuL
ia intendete di questa mia lettera che io
vi ho scritto con Ia inaggiore rapidità del
mondo , intendete almeno questo che vi
dico inultimoj cioè che io vi amo più che
me stesso , amando me stesso sol tanto quan-
to desidero di esser vostro. Amatemi dun-
que , e non mi ritardate gran fatto il pia^
cere di Ieggere i vostri dialoghi, leggendo
i quali parrammi esser con voi. Addio .
*0*0*0*0*0*0*0*0*0*0*0*0*
Lxvii.
Bologna 27. aprile 1734-
(3ome stà ciò che voi non avete ancor ri-
cevuto gli esemplari delle vostre rime, che
io indirizzai già al Mercantelli, e che egli
mi scrisse di dovere indirizzare avoi? Ye-
dete che corae gli averete * così io il sap-
pia ; perchè questo mi tiene alquanto sol-
lecito. De’vostri dialoghi poi lo sarei me-
no che non sono , se non gli stimassi già
da
rottino mio dolce e caro, il quale se nuL
ia intendete di questa mia lettera che io
vi ho scritto con Ia inaggiore rapidità del
mondo , intendete almeno questo che vi
dico inultimoj cioè che io vi amo più che
me stesso , amando me stesso sol tanto quan-
to desidero di esser vostro. Amatemi dun-
que , e non mi ritardate gran fatto il pia^
cere di Ieggere i vostri dialoghi, leggendo
i quali parrammi esser con voi. Addio .
*0*0*0*0*0*0*0*0*0*0*0*0*
Lxvii.
Bologna 27. aprile 1734-
(3ome stà ciò che voi non avete ancor ri-
cevuto gli esemplari delle vostre rime, che
io indirizzai già al Mercantelli, e che egli
mi scrisse di dovere indirizzare avoi? Ye-
dete che corae gli averete * così io il sap-
pia ; perchè questo mi tiene alquanto sol-
lecito. De’vostri dialoghi poi lo sarei me-
no che non sono , se non gli stimassi già
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