XXXIII.
UOffll ILLUSTRI. - MICHELE RICCI IL GIOTHE.
Fu Michele Ricci o Riccio , come dicemmo, figliuolo di
Niccolò, e in Castellammare trasse i natali intorno al 1445.
Venuto in età, ebbe a maestro Pietro Suramonte, e tal giure-
consulto ei riuscì che Re Ferdinando gli conferì nel 1487 la
cattedra di Leggi nella Regia Università. Divenuto padrone di
questo Regno Carlo ottavo di Francia, invaghitosi il Ricci del
nome francese, novello Pontano , abbandonò vilmente i suoi
benefattori, e di quella devozione che aveano i suoi serbata
per gli Aragonesi, fecene egli un'offerta al Francese Signore,
il quale invece lo nominò suo intimo consigliere, e di molte
dignità ed onori lo decorò , creandolo avvocato fiscale del
reai patrimonio, non che maestro razionale della Regia Zec-
ca , e investendolo per soprappiù del Contado di Cariati, e
della Terra di Giugliano.—Ma Carlo dovè bentosto uscire da
queste contrade , cacciatone dalle armi aragonesi, e il Ricci,
secondo alcuni, ne andò con lui; secondo altri, rimase in re-
gno: e di quelli che sostennero la seconda opinione , alcuni
vollero eh’ei fosse stato da crudeli persecuzioni tribolato, altri
dicono che no, e che niuna molestia fossegli dal governo ara-
gonesevenuta. Così almeno ilMartucci, il quale a meglio di-
mostrare che il Ricci non seguitò, come fecero tanti altri Ba-
roni, Re Carlo, ne adduce per maggior argomento la sepoltura
che Michele e Geronimo Ricci innalzarono a sè stessi in S. Do-
menico Maggiore l’anno 1500. Un altro argomento potrem-
mo addurre anche noi: nella clemenza di animo con che gli
ultimi due Aragonesi perdonarono a’ioro più spietati nemici.
UOffll ILLUSTRI. - MICHELE RICCI IL GIOTHE.
Fu Michele Ricci o Riccio , come dicemmo, figliuolo di
Niccolò, e in Castellammare trasse i natali intorno al 1445.
Venuto in età, ebbe a maestro Pietro Suramonte, e tal giure-
consulto ei riuscì che Re Ferdinando gli conferì nel 1487 la
cattedra di Leggi nella Regia Università. Divenuto padrone di
questo Regno Carlo ottavo di Francia, invaghitosi il Ricci del
nome francese, novello Pontano , abbandonò vilmente i suoi
benefattori, e di quella devozione che aveano i suoi serbata
per gli Aragonesi, fecene egli un'offerta al Francese Signore,
il quale invece lo nominò suo intimo consigliere, e di molte
dignità ed onori lo decorò , creandolo avvocato fiscale del
reai patrimonio, non che maestro razionale della Regia Zec-
ca , e investendolo per soprappiù del Contado di Cariati, e
della Terra di Giugliano.—Ma Carlo dovè bentosto uscire da
queste contrade , cacciatone dalle armi aragonesi, e il Ricci,
secondo alcuni, ne andò con lui; secondo altri, rimase in re-
gno: e di quelli che sostennero la seconda opinione , alcuni
vollero eh’ei fosse stato da crudeli persecuzioni tribolato, altri
dicono che no, e che niuna molestia fossegli dal governo ara-
gonesevenuta. Così almeno ilMartucci, il quale a meglio di-
mostrare che il Ricci non seguitò, come fecero tanti altri Ba-
roni, Re Carlo, ne adduce per maggior argomento la sepoltura
che Michele e Geronimo Ricci innalzarono a sè stessi in S. Do-
menico Maggiore l’anno 1500. Un altro argomento potrem-
mo addurre anche noi: nella clemenza di animo con che gli
ultimi due Aragonesi perdonarono a’ioro più spietati nemici.