DI CARLO MARATTI.
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molte opere grandi, che riconosceremo nel progresso
della sua vita; ove altri sono caduti lenza sostegno .
Succedendo il Pontificato di Clemente Nono , ed emen-
do Carlo ben noto a quello Pontefice dal tempo ch'egli
era Cardinale, ebbe occasione di essere ammelmo più vol-
te a suoi piedi.
Aveva Clemente qualità sante , e degne insieme di
gran Principe, ed essendo erudito in ogni disciplina ,
amava sommamente anche gli studj della Pittura , per la
qual cosa Carlo ne ritrasse molto onore , e legni di sti-
ma alla virtù sua. Esfendo egli flato chiamato a fare il
ritratto di un (ignorino de' Banchieri figliuolo di una_.
Nipote del Papa , lo figurò in un giardino con un maz-
zo di fiori in mano , mostrando volertene corre degl'al-
tri per vaghezza puerile - In quel ritratto ricevendo
grandissime lodi , fu cagione, che di nuovo ei forfè—,
chiamato all'altro dal Cardinal Giacomo Rolpigliosi ,
degnissimo, e generosissimo Nipote di Sua Santità, il
quale ritratto terminato , volle il Papa vederlo , ed or-
dinò, che Carloistesso a lui lo portasfe. Presentatoli
egli, ed accolto benignamente , dopo aver Clemente
commendato il ritratto del Nipote, si rivoise a Carlo,
egli disfe : quando vogliamo fare il Nostro ? A tal pro-
posta improvisa, rispose egli, quando pare alla Santità
Vostra :: era solito quello buon Pontefice ne' giorni di
carnevale ritirarsi in lòlitudine, ed in riposo nel Palaz-
zo di Santa Sabina sui Monte Aventino , antico pala-
gio Pontificio, e trattenersi quivi per alquanti giorni
sino le Ceneri : onde Carlo soggiunse : Beatissimo Pa-
dre , mi parrebbero opportuni gli prossimi giorni di
Carnevale , quando la Santità Vostra è lolita ritirarsi a
Santa Sabina per trovarsi allora meno occupata. Ap-
provò Clemente l'opportunità del tempo , il quale_,
giunto , fu dato principio al ritratto . Non accade lo-
dare
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molte opere grandi, che riconosceremo nel progresso
della sua vita; ove altri sono caduti lenza sostegno .
Succedendo il Pontificato di Clemente Nono , ed emen-
do Carlo ben noto a quello Pontefice dal tempo ch'egli
era Cardinale, ebbe occasione di essere ammelmo più vol-
te a suoi piedi.
Aveva Clemente qualità sante , e degne insieme di
gran Principe, ed essendo erudito in ogni disciplina ,
amava sommamente anche gli studj della Pittura , per la
qual cosa Carlo ne ritrasse molto onore , e legni di sti-
ma alla virtù sua. Esfendo egli flato chiamato a fare il
ritratto di un (ignorino de' Banchieri figliuolo di una_.
Nipote del Papa , lo figurò in un giardino con un maz-
zo di fiori in mano , mostrando volertene corre degl'al-
tri per vaghezza puerile - In quel ritratto ricevendo
grandissime lodi , fu cagione, che di nuovo ei forfè—,
chiamato all'altro dal Cardinal Giacomo Rolpigliosi ,
degnissimo, e generosissimo Nipote di Sua Santità, il
quale ritratto terminato , volle il Papa vederlo , ed or-
dinò, che Carloistesso a lui lo portasfe. Presentatoli
egli, ed accolto benignamente , dopo aver Clemente
commendato il ritratto del Nipote, si rivoise a Carlo,
egli disfe : quando vogliamo fare il Nostro ? A tal pro-
posta improvisa, rispose egli, quando pare alla Santità
Vostra :: era solito quello buon Pontefice ne' giorni di
carnevale ritirarsi in lòlitudine, ed in riposo nel Palaz-
zo di Santa Sabina sui Monte Aventino , antico pala-
gio Pontificio, e trattenersi quivi per alquanti giorni
sino le Ceneri : onde Carlo soggiunse : Beatissimo Pa-
dre , mi parrebbero opportuni gli prossimi giorni di
Carnevale , quando la Santità Vostra è lolita ritirarsi a
Santa Sabina per trovarsi allora meno occupata. Ap-
provò Clemente l'opportunità del tempo , il quale_,
giunto , fu dato principio al ritratto . Non accade lo-
dare