DI CARLO MARATTI.
1S1
zione tutta poetica , e ideale , sinte le figure alquanto
elevate di terra su le nubi, con gli Dei , Plora , Cere-
re , Bacco , che sono le tre Stagioni , la quarta il Ver-
no , disponendone due per ciascuna tela. Nella prima
rappresentò la Primavera , ed il Verno, e fintevi Gia-
no Bifronte, il quale tenendo con la destra mano una
chiave, distende l'altra all'utcio dell'anno novello per
aprirlo. Ricca è la porta d'oro scolpita con li celesti
segni del Zodiaco ; e fermandoti quello Dio, volger
in dietro la giovani! faccia , e richiama i dolci Zaffiri
Sereni esoressi in due vaghi giovini alati , che Correndo
lotto, Spirano tiepidi Cavi fiati. Sorge di /òpra la_.
Primavera , gentil fanciulla ridente , fòllevata dagli
Amori , due de' quali tengono un cesso di fiori , e'1
terzo la sace, mentre ella Seguitata dall'Ore tranquille,
Sparge in terra frondi, e rote odorate. Dall'altro lato
di Giano dileguandoli in aria un folto nembo, partono
Euro, ed Aquilone, gli quali abbracciando infieme una
gelida urna, versano ghiacci , ed acque nevose . Di
lòtto un Amoretto sdegnoso vibra fiammante face con-
tro il Verno, e lo difcaccia, vecchio ignudo treman-
te , il quale inarcando il manto sopra il capo , si ripara
dalle nevi, e dalle brine, che piovono sopra, seguo-
no nella feconda tela l'altre due Stagioni, l'Estate, e
l'Autunno, Cerere, e Bacco , partendo quella, e tor-
nando quelli a fecondar l'anno , la Dea nel partire pie-
ga un ginocchio sui dorato carro , e quali prenda con-
gedo da Bacco , verso di lui si volge , e lo riguarda in
contrasegno del commune alimento dell'umana vita_, .
Siede Bacco nel mezzo su le nubi , con una mano tiene
il tirso, con l'altra l'uve mature rosseggianti offeren-
dole a Cerere , la quale impugna l'ardente face , e fre-
nando gli alati serpenti s'incamina a ritrovare la figlia^
Proserpina, insegnando la coltura del grano a Tritole-
mo,
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zione tutta poetica , e ideale , sinte le figure alquanto
elevate di terra su le nubi, con gli Dei , Plora , Cere-
re , Bacco , che sono le tre Stagioni , la quarta il Ver-
no , disponendone due per ciascuna tela. Nella prima
rappresentò la Primavera , ed il Verno, e fintevi Gia-
no Bifronte, il quale tenendo con la destra mano una
chiave, distende l'altra all'utcio dell'anno novello per
aprirlo. Ricca è la porta d'oro scolpita con li celesti
segni del Zodiaco ; e fermandoti quello Dio, volger
in dietro la giovani! faccia , e richiama i dolci Zaffiri
Sereni esoressi in due vaghi giovini alati , che Correndo
lotto, Spirano tiepidi Cavi fiati. Sorge di /òpra la_.
Primavera , gentil fanciulla ridente , fòllevata dagli
Amori , due de' quali tengono un cesso di fiori , e'1
terzo la sace, mentre ella Seguitata dall'Ore tranquille,
Sparge in terra frondi, e rote odorate. Dall'altro lato
di Giano dileguandoli in aria un folto nembo, partono
Euro, ed Aquilone, gli quali abbracciando infieme una
gelida urna, versano ghiacci , ed acque nevose . Di
lòtto un Amoretto sdegnoso vibra fiammante face con-
tro il Verno, e lo difcaccia, vecchio ignudo treman-
te , il quale inarcando il manto sopra il capo , si ripara
dalle nevi, e dalle brine, che piovono sopra, seguo-
no nella feconda tela l'altre due Stagioni, l'Estate, e
l'Autunno, Cerere, e Bacco , partendo quella, e tor-
nando quelli a fecondar l'anno , la Dea nel partire pie-
ga un ginocchio sui dorato carro , e quali prenda con-
gedo da Bacco , verso di lui si volge , e lo riguarda in
contrasegno del commune alimento dell'umana vita_, .
Siede Bacco nel mezzo su le nubi , con una mano tiene
il tirso, con l'altra l'uve mature rosseggianti offeren-
dole a Cerere , la quale impugna l'ardente face , e fre-
nando gli alati serpenti s'incamina a ritrovare la figlia^
Proserpina, insegnando la coltura del grano a Tritole-
mo,