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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. II
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Toschi, G. B.: Le sculture di Benedetto Antelami a Borgo S. Donnino
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Fasc. III
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Venturi, Adolfo: Gian Cristoforo Romano, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0097

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G. B. TOSCHI 15

riodi barbarici o primitivi dell'arte le statue di tutto tondo, grandi quasi al vero ed aventi im-
portanza, non come accessori, ma per se stesse, sono rarissime e inoltre così rozze di forma,
così manchevoli nell'espressione, da destare più che altro ripugnanza. Queste invece recano me-
raviglia, potendosi difficilmente aspettare opere di tal merito da un artefice del secolo xn.
Hanno le spalle troppo quadrate, la persona un po' piatta e non piantano a terra colla sicu-
rezza che doveva ottenersi solo due secoli dopo; ma non sono perciò cadenti, hanno proporzioni
plausibili e teste, per quel tempo, ammirabili, così per l'orma come per espressione : la mo-
dellatura ne è larga, quadrata, piena di risolutezza, il tutt' insieme grandioso, e l'espressione,
non d'attonitaggine melensa come in tante statue, massime se grandi, dei tempi barbari; ma
d'austerezza cogitabonda, quale conveniva ai personaggi biblici che rappresentano : il re Da-
vide quella di sinistra, il profeta Ezechiele quella di destra. Chi ha veduto il Davide e il
Giacobbe, collocati all'esterno del Battistero di Parma, non può non riconoscere nelle statue

DAVIDE

(Scultura di Benedetto Antelami nella cattedrale di Borgo S. Donnino)

di Borgo analogia di tipo, identità di fattura. La barba, spartita in liste fluenti fino al petto,
qui è più mossa, colle ciocche che, ondeggiando, in certi punti si scostano e lasciano fra loro
qualche vano; ma sono le stesse liste ben distinte e lavorate a fitti solchi paralleli che si
vedono a Parma. Le due figure di Davide hanno in capo una corona della medesima forma, come
le altre due una specie di camauro, solo diverso in questo, che a Parma appare come velloso,
mentre qui è a righe; e la medesima copertura di capo si osserva in due figure della De-
posizione parmense firmata dall'Antelami. Tutte e quattro le statue tengono con ambe le mani
un lungo cartello pendente, su cui sta scritto il nome del personaggio e una sentenza; ma le
due di Parma siedono, mentre queste son ritte; differenza tutta estrinseca. Più forte sarebbe la
 
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