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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. II
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Ricci, Corrado: Lorenzo da Viterbo, [1]
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Fasc. III
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Venturi, Adolfo: Gian Cristoforo Romano, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0114

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32

LORENZO DA VITERBO

zionale. Nello ligure tradizionali, come San Giuseppe e il vecchio che gli è dietro, vestiti del
classico manto, s'ha da lamentare lo stesso tritume, pel quale ha raccolto sui fianchi e nelle
maniche un affastellamento di pieghe falsissime, che nel reale la legge di gravità non com-
porterebbe.

Nella vela a sinistra è ritratto un papa, col triregno e la colomba, imagine dello Spirito
Santo, che gli parla all'orecchio. Fra questo e San Pier Damiano è un altro santo, e sopra,
nella stessa disposizione della prima vela descritta, è Isaia profeta e il bue simbolico di
San Luca. Considerando attentamente questo dipinto, si trova anche inferiore all'altro ov'è il
venerabile Beda. Però è talmente rovinato da esser lecito dubitare che il danno materiale
dell'affresco concorra al pessimo effetto che produce.

La vela sul grande arco d'ingresso, che corrisponde in chiesa, ha ugualmente tre santi.
Quello a destra è San Giovanni Crisostomo, con sopra il profeta Daniele e il leone di S. Marco.
Anche questa parte di pittura è singolarmente malandata, anzi quasi perduta, essendosi ai
danni dell'umidità e del salnitro aggiunti quelli d'uno scellerato ristauro.

L'ultimo scompartimento, abbastanza leggibile, reca San Bernardo, di profilo, vestito di
bianco. Questo santo è dipinto con maggiore sapienza ed accuratezza, e segna sugli altri un
sensibile progresso. La faccia profilata in chiaro risulta di molta evidenza e di molto effetto.
Non così notevole è il santo di mezzo, seduto come gli altri su brutte nuvole. Faticose e
trite sono le pieghe del manto che veste il santo a sinistra di volto stupido e mal disegnato.
Sopra sono David e l'angelo di San Matteo, ma rovinatissimi. Quantunque nel complesso il
dipinto di quest'ultima vela non differisca gran fatto dagli altri, pure per certa facilità
che si riscontra in alcuni tocchi e pei pregi notati nella figura di San Bernardo, sarei ten-
tato a considerarlo come eseguito da ultimo, prima cioè di discendere alla decorazione
delle pareti.

Non m'è dato determinare, nemmeno approssimativamente, a qual tempo, rispetto gli altri.
affreschi, risalga il dipinto del sott'arco; perchè oltreché rovinatissimo, è anche alterato dai
pessimi ristauri. Vi restano le figure intere di ST. ANTONIVS DE VITERBO ORDINIS S......

e del B. ST. TOMA... VR..... ORDINIS S...., con le mezze figure dei profeti Balaam, Samuele,

Jeremia, Eliseo, Moisè e H......, in parte corrose, in parte ricoperte di nuovi colori.

Discendendo alle pareti, convien tosto notare un sensibile progresso, cui non è certo
aliena la maggior facilità di lavorare che di sotto-in-su per le volte, così faticoso e difficile
per chi si trova ai primi passi d'una carriera artistica. Molto probabilmente ei cominciò col
dipingere la parete a dritta, ov'è la finestra, perchè di minore impegno, essendo molto oscura.
L'imitazione evidente infatti d'un artista di cui parlerò più avanti, le relative scorrezioni
e durezze del disegno, rispetto alle altre pareti, danno solida base di vero alla congettura.

A destra della leggiadra bifora è l'Annunciazione. L'angelo dai riccioli biondi, vestito di
bianco, col giglio in mano, inginocchiato, guarda con dolcezza la Vergine, di cui nel dipinto
per la cattiva natura del muro resta ben poco. Nella zona inferiore è figurato il presepio.
Da lungi si veggono i pastori sorpresi all'indizio della nascita del Messia, e, in primo piano,
Maria che adora il figliuoletto. Dappresso sono San Giuseppe, due donne che parlano fra di
loro e altre figure quasi del tutto perdute. I tipi femminili sono gli stessi che si veggono nel
matrimonio della Vergine ; non belli, o per lo meno non distinti. Se tali erano allora le donne
di Viterbo, le signore viterbesi d'oggi possono essere ben liete de' quasi incredibili progressi!
In questo dipinto dobbiamo riscontrare press'a poco i difetti degli altri. Il San Giuseppe è
lutto di maniera ed è mal disegnato. In compenso non manca di vita e fa chiaramente com-
prendere il concetto dell'artista che volle ch'esprimesse una specie di rimprovero alla Vergine
per l'insistenza sua nelTadorare giorno e notte, senza riposo, il divin figliuolo. Delle due donne
che gli stanno dietro, Luna, vestita di rosso vivace con sottoveste verde, è abbastanza carina,
 
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