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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. VI
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Timarchi, Italo: La R. Calcografia
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0325

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ITALO TIMARGHI

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nessun rapporto collo scopo della istituzione, la vendita stessa scemerà ancora e diventerà nulla
a meno che non si ritocchino i rami antichi di Marc'Antonio e altri, per trarne nuove prove, a meno
cioè che la R. Calcografìa non venga ridotta ad una istituzione falsaria.

Importa di sollevare l'incisione al livello da cui discese, al livello d'arte nobile, non di nome
ma di fatto; per ottenere però incisioni artistiche bisogna che l'incisore sia artista, e l'incorag-
giamento di tal arte non riguarda d'altronde l'istituto per- la illustrazione dei monumenti, ma
sibbene le scuole di arti belle. Importa di conservare l'incisione manuale o meccanica, in quanto
può servire con vantaggio a riprodurre disegni architettonici. Importa di introdurre i processi na-
turali di riproduzione, come quelli che sono già adottati da tutti gli istituti artistici e scientifici
d'ogni nazione civile moderna, non come scopo, ma come mezzo.

L'aiuto che tali riproduzioni dànno altrove e daranno anche a noi come mezzo di studio è
inapprezzabile. Quanto allo scopo di salvare un ricordo e di divulgare la conoscenza dei monu-
menti, le riproduzioni dal naturale sono oggimai le sole adottabili.

Per dire d'alcuni casi, abbiamo i disegni originali su pergamena delle cattedrali di Orvieto,
di Siena e d'altre, che vanno progressivamente ingiallendo e che importa di riprodurre in quei
particolari nei quali si rivelano in tutta l'intimità la natura e le qualità proprie dell'artefice del
milleduecento ed è riproduzione che nessuna copia manuale può darci. Abbiamo esempi molteplici
e multiformi di affreschi dei quali ci è dato di rallentare ma non di arrestare il deperimento;
dipinti scoperti negli scavi che in pochi giorni scolorano.

Si rifletta un momento al valore che avrebbe una riproduzione isocromatica della Venere
Anadiomène di Apelle o del Cenacolo di Leonardo, superante in fedeltà tutto quello che una in-
tera legione di artisti avrebbe potuto disegnare dagli originali. Si rifletta che tanti oggetti d'arte
saranno fra breve nel numero degli Apelli e dei Leonardi perduti ormai al mondo o guasti, e
che di un numero infinitesimo di essi si saprà appena quanto dell'oggetto ha veduto o riprodotto
l'esecutore di seconda o di terza mano.

Col far servire la Calcografìa alla illustrazione dei monumenti, seguiremo non solo lo scopo
per cui fu fondata, scopo ch'era bene definito per riguardo ai mezzi d'allora, ma verremo anche
ad impiegarvi utilmente quei fondi che altre amministrazioni spendono ora senza unità d'indirizzo
nel far riprodurre un monumento o l'altro, e avremo modo di fornire buoni esemplari ai nostri
Istituti di Belle Arti, nei quali si continuano in molti casi ad adoperare modelli che disgustano
o svogliano l'allievo, e ci metteremo in grado di fare quegli scambi internazionali con cui for-
meremo o completeremo le nostre Raccolte, indispensabili per lo studio comparato dell'arte.

Per riassumere diciamo:

La R. Calcografìa potrebbe venire convertita in un museo di rami o in scuola di incisione,
ma basterebbero per questo le cattedre negli Istituti di belle arti, trovando chi ne profittasse. Non
può nè deve funzionare come stabilimento industriale, qual'è oggigiorno. Quale istituto per la
illustrazione dei monumenti vivrebbe invece coi mezzi propri, servendo anche agli istituti d'arti
belle, e il vantaggio che ritraesse mediante gli scambi cogli istituti congeneri all'estero, servirebbe
all'incremento della istituzione medesima. La R. Calcografia fu istituita per servire alla illustra-
zione dei patrii monumenti; e le riforme di cui abbisogna saranno tanto più giustificate e utili
in quanto la faranno contribuire a tale scopo e nel modo migliore possibile. Il modo migliore es-
sendo quello che dà risultati più perfetti, ogni perfezionamento avvenire ai metodi di riproduzione
attuali andrebbe applicato, perchè il lavoro risultasse sempre il migliore possibile nel tempo in cui
è prodotto. Gli oggetti da riprodursi vogliono esser quelli per valore artistico i più importanti, per
collocamento i meno accessibili, per natura materiale i più soggetti a deterioramento o a mina e
dei quali importa eli preparare al più presto un ricordo o un documento; cominciando dai mo-
numenti d'architettura, sparsi sulla superfìcie della nostra patria e dei quali non è possibile il
confronto senza prima raccoglierne le vedute con adatto criterio, distribuendole per genealogie,
lavoro che non si presta alla intrapresa privata; fino a certe categorie d'oggetti nascosti in musei
lontani l'uno dall'altro, sino agli affreschi che vanno deperendo e si staccano come foglie d'autunno.
In tal guisa si otterrebbe anche un materiale di studio che ora ci manca affatto o viene raccolto
parzialmente e incompletamente, senza metodo e in condizioni le più disparate di riproduzione.
 
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