Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Archivio storico dell'arte — 1.1888

DOI Heft:
Fasc. VII
DOI Artikel:
Gnoli, Domenico: Le demolizioni in Roma: il Palazzo dei Bini
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0374

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
272

IL PALAZZONE! BINI

via che dalla Zecca Nuova (Banco di S. Spirito) va, dietro i Banchi, alla chiesa de' Fiorentini in-
titolata allora S. Maria delle Grazie; a tergo una casa di proprietà della chiesa di S. Gelso, nella
quale Simeone Ricasoli teneva banco; da un lato, verso la chiesa de'Fiorentini, la casa di Luzio
de Luziis; dall'altro la cappella di S. Maria della Purificazione. La sala decorata dello stemma
doveva servire ad uso di banco, che soleva stare a pianterreno, come abbiam visto per quelli del
Chigi e dell'Altoviti.

Pare che le demolizioni abbiano specialmente preso di mira i fiorentini; i quali, diffondendo
ovunque i commerci e la coltura, l'oro e le arti, tennero lungo tempo in Roma un alto grado, e
sotto i Papi di casa Medici parvero averla ridotta una colonia della loro città. Prima è caduta
la casa Martelli all'Orso, poi quelle degli Altoviti a Ponte, e dei Bini al Consolato. Con questa, sono
sparite le case dove tenevano banco i Ricasoli; 1 e l'Oratorio de' Fiorentini, già parrocchia di
S. Orso o S. Orsola, dove si adunava la Compagnia della Misericordia, ed altre case di banchieri
di quella città, han già ricevuto la sentenza di morte. E vadano pure, se così richiedono i bisogni
della città nuova ; ma vorremmo almeno che, a cura di quelli cui spetta, l'opera del piccone fosse
preceduta'da quella d'eruditi e d'artisti, che raccogliessero notizie, estraessero piante, facessero
eseguire fotografìe e disegni, e salvassero, con piena cognizione di causa, quanto possa aver valore
per la storia e per l'arte; il che dubitiamo che si faccia assai imperfettamente e a sbalzi, e non
con quell'ordine, con quei mezzi, con quella pienezza di cui le maggiori città straniere, e Firenze
tra le nostre, ci porgono imitabile esempio.

D. Gnoli

gnificus dnus Gabriel de Cesarinis, dicti diri cardinalis patruus, dicto emptori sub annuo canone locaverat - Qui
dnus Bernardus easdem duas domos in imam redegit, quae ad praesens etiam inhabitat, cujus quidem confinia
sunt haec: a fronte est dieta via, a tergo est domus ecclesiae S. Gelsi de Urbe, quam ad praesens tenet d. Simeon
de Ricasulis et socii mercatores fiorentini, ab uno latere sunt bona Lutii de Lutiis civis romani, ab altero est
capella S. Mariae de Purificatione etc.

[Archivio dell'Uditor della Camera nell'Archivio di Stato in Roma, atti dell' Apocello. ]

1 Erano due case sul principio della via di Banchi Vecchi, presso la chiesetta della Purificazione, ora anche
essa demolita. La prima, contigua alla chiesa, l'avevano in enfiteusi perpetua per 40 due, dai Governatori della Compa-
gnia della Purificazione (Atti Gais, 20 Nov. 1513, Arch. di Stato), e l'altra che svoltava pel vicolo, l'avevano, pure
in enfiteusi perpetua con lo stesso canone, dai canonici di S. Celso (Atti Pontani o Gais, 24 marzo 1518. I con-
fini della prima casa sono: ab uno latere est dieta ecclesia- (Puriftcationis), ab alio latere domus dictorum de
Ricasulis, ante via pubblica et retro domus d. Bernardi de Binis.
 
Annotationen