GUSTAVO FRIZZONI
Sorgono da ultimo, sempre in proposito di Rafaello, gli apprezzamenti intorno ad alcuni ri-
tratti. Qui noi troviamo che il critico si sorprende che venga messa in dubbio la originalità del
preteso ritratto della Fornarina in galleria Barberini, mentre quello dallo sguardo cosi vivamente
rafaellesco, noto col nome della Donna velata, in galleria Pitti, lo congettura proveniente dalla
MADONNA INGINOCCHIATA
(da un disegno da attribuirsi a B. Pinturicchio, nell'Accademia di belle arti in Venezia)
scuola bolognese, probabilmente da un originale di Rafaello, e di quello di Bartolo e Baldo, da
Doria Pamphili, non dice altro, senonchè oggidì è generalmente ritenuto di Polidoro. In presenza
inginocchiata a mani giunte (terzo foglio) corrisponde a quella che vedesi eseguita a fresco dal Pinturicchio in Santa Maria
del Popolo a Roma. Se fosse stato Rafaello che l'avesse copiata, l'avrebbe indubbiamente interpretata con maggiore larghezza.
In questo disegno invece l'accentuazione delle fattezze del volto, delle mani, delle pieghe, l'ombreggiare serrato e a tratti
incrociati, tutto tendente a un non so che di esile e di acuto, denota sempre l'artista del quattrocento e ben si addice al
Pinturicchio, le cui creazioni, a petto di quelle di Rafaello, danno costantemente imagine del tenero fiore non per anco
sbocciato.
Sorgono da ultimo, sempre in proposito di Rafaello, gli apprezzamenti intorno ad alcuni ri-
tratti. Qui noi troviamo che il critico si sorprende che venga messa in dubbio la originalità del
preteso ritratto della Fornarina in galleria Barberini, mentre quello dallo sguardo cosi vivamente
rafaellesco, noto col nome della Donna velata, in galleria Pitti, lo congettura proveniente dalla
MADONNA INGINOCCHIATA
(da un disegno da attribuirsi a B. Pinturicchio, nell'Accademia di belle arti in Venezia)
scuola bolognese, probabilmente da un originale di Rafaello, e di quello di Bartolo e Baldo, da
Doria Pamphili, non dice altro, senonchè oggidì è generalmente ritenuto di Polidoro. In presenza
inginocchiata a mani giunte (terzo foglio) corrisponde a quella che vedesi eseguita a fresco dal Pinturicchio in Santa Maria
del Popolo a Roma. Se fosse stato Rafaello che l'avesse copiata, l'avrebbe indubbiamente interpretata con maggiore larghezza.
In questo disegno invece l'accentuazione delle fattezze del volto, delle mani, delle pieghe, l'ombreggiare serrato e a tratti
incrociati, tutto tendente a un non so che di esile e di acuto, denota sempre l'artista del quattrocento e ben si addice al
Pinturicchio, le cui creazioni, a petto di quelle di Rafaello, danno costantemente imagine del tenero fiore non per anco
sbocciato.