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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. VIII
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Cronaca artistica contemporanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0441

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CRONACA ARTISTICA CONTEMPORANEA

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vertire in quale stadio trovavasi la critica e la
storia dell'arte ai tempi in cui il Mongeri ma-
neggiava il pennello e scriveva le sue prime
monografie, e chiaro apparirà quale utile pro-
gresso, anzi innovazione, abbia egli pure dal canto
suo arrecato alla critica d'arte ed alla storia del-
l'arte in Lombardia.

L'elenco delle sue opere e delle numerose
monografìe e di parte dei numerosissimi suoi
articoli di periodici e giornali fu pubblicato mesi
sono a cura del fratello, cav. don Michele Mon-
geri, e del cav. Seletti, segretario della Società
storica lombarda.

Quasi tutti i monumenti artistici, non solo di
Milano e del suo territorio, ma della Lombardia,
furono illustrati dal Mongeri. L'opera però, che
per consenso degli studiosi ha maggior merito
ed importanza è l'Arte in Milano, pubblicata
nel 1872, e che è una guida storica, archeologica
ed artistica. Egli lascia il materiale per una se-
conda edizione riveduta ed ampliata, che verrà
pubblicata probabilmente nel venturo anno.

— Finalmente è stata risolta, e risolta felice-
mente quanto mai, la questione della quarta
fronte del palazzo Marino.

La costruzione del palazzo, or sede del Con-
siglio comunale di Milano, ebbe principio nel
1558 secondo il modello eseguito da Galeazzo
Alessi per Tomaso Marino. Verso l'anno 1560
i lavori subivano una interruzione, e l'edificio
rimaneva incompiuto allorché nel 1572 il Marino
moriva in avanzata età; nè mai fu condotto a
termine. Solo nelle due fronti verso la piazza
San Fedele e verso le vie Case Rotte presenta lo
aspetto completo: è incompiuto nella fronte verso
via Marino e in grandissima parte interrotto
nell'ultima fronte, quella attualmente prospet-
tante la piazza della Scala.

La storia degli studi e delle discussioni in-
torno al compimento di questa quarta fronte sa-
rebbe troppo lunga. Basti ricordare che nel feb-
braio del 1880 il Consiglio comunale votava si
seguisse il concetto di un compimento coordi-
nato alla struttura dell'edificio, quale venne ideata
e in gran parte condotta a termine dall'Alessi.
Questa conclusione però lasciò ancora aperto un
quesito, quello della disposizione da assegnare
agli accessi in questa fronte, che è una delle due
maggiori.

Avendo difatti l'Alessi dato differente sviluppo
alle due corti del palazzo ed avendo dovuto eriger
l'edificio sopra un'area quadrilatera irregolare,

non potè nè si preoccupò, da accorto architetto, 1
di stabilire un'asse per le due fronti maggiori,
ed in quella verso piazza San Fedele fece la porta
non corrispondente all'asse della facciata.

Rimaneva quindi a stabilirsi la disposizione
dell'accesso o degli accessi nel quarto lato in
questione, il quale è già provvisto di una porta;
dovevasi, cioè, decidere se si sarebbero tenute due
porte, e se queste dovevano riescire simmetriche,
o se dovevasi procedere semplicemente al re-
stauro senza preconcetto alcuno.

Parecchi ed essenzialmente diversi furono i
pareri, lunghe ed interessanti le discussioni, fin-
ché prevalse nello scorso febbraio il progetto
dell'architetto Luca Beltrami, approvato dalla
Commissione conservatrice dei monumenti e fatto
proprio dalla Giunta municipale.

Questo progetto consiste in un restauro nel
senso assoluto della parola, restauro che reca
due porte dissimmetriche, ed è ispirato al concetto
originario dell'architetto, quale appare dai primi
studi planimetrici eseguiti dall'Alessi stesso, dal
rilievo esatto di tutti gli avanzi della decorazione
che era già stata iniziata sul lato incompleto, dal
documento del 23 dicembre 1559, comprovante il
numero di colonne grosse ed alte ordinate dal
Marino, dalle traccie di decorazione ancor esi-
stenti nell'attuale androne della porta verso piazza
della Scala, dalla differente larghezza degli spazi
o scomparti d'intercolonnio per ciascuna delle
due porte di cui doveva esser munita la fronte
in questione.

Un monumento d'arte è un insieme d'un pezzo
solo; meglio contemplarlo mutilato, che vederselo
innanzi rimaneggiato: è quindi una vittoria del-
l'arte che sia stato deciso il ristauro informato
alla primitiva pianta planimetrica e secondo il
primitivo concetto architettonico e decorativo,
quale venne proposto da Luca Beltrami.

— Come tutti se l'aspettavano, l'Esposizione
artistica che da tre primavere si tiene nel gra-
zioso edifìcio della Società per le belle arti e per
la Esposizione permanente, quest'anno è riescita
poco ricca per numero di opere, come già da
due o tre anni riescono anche le Esposizioni au-
tunnali nel palazzo di Brera presso l'Accademia
di belle arti.

i Veggasi la relazione dell'architetto prof. Luca Beltrami
alla Commissione conservatrice dei monumenti, inserta nella
Relazione al Consiglio comunale del progetto di completa-
mento del palazzo Marino nella fronte verso piazza della
Scala. Milano, Bernardoni, 1886.
 
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