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Archivio storico dell'arte — 1.1888

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Fasc. IX
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Recensioni e cenni bibliografici
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https://doi.org/10.11588/diglit.17347#0483

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RECENSIONI E CENNI BIBLIOGRAFICI

373

ticolarità erronee; ma noi non seguiamo coloro che
disconoscono, a torto, il merito di simili opere tanto
ardue. Esse vanno prese nel loro insieme, e buone
sono quando rispecchiano le cognizioni della scienza
in un dato momento. Lavori di simil genere in breve
volger d'anni rimangono sforacchiati dall'opera del-
l'analisi ; ma essi hanno dato già un impulso all'ana-
lisi col riassumere il lavoro compiuto. Si potrebbe
desiderare nell'opera una disamina critica delle fonti
a cui gli autori ricorsero; ma non conviene chieder
troppo. Troppo rari sono i lavori come quelli di Crowe
e Cavalcasene, che raccolsero dispersi materiali della
storia e vi aggiunsero il frutto di indagini personali
e profonde. L'opera di Crowe e Cavalcasene è monu-
mentale, quella del Woltmann e del Woermann è
utile.

0. Maruti

W. BODE u. HUGO VON TSCHUDI, Kònigliche Museen zu Berlin.
Beschreibiing der Bildtrerke der christlichen Epoche.
Berlin, Spemann, 1888.

La grande attività del dott. Bode, direttore del
R. Museo di Berlino, e del suo adiutore, Hugo von
Tschudi, si rileva anche nel prezioso libro testé pub-
blicato, nel quale vien fornito il catalogo delle opere
in plastica, in avorio, in legno, ecc., e delle nume-
rose laminette in bronzo, conosciute sotto il nome
di plaquettes, che si conservano nel grande, esem-
plare museo della Germania. Il libro è illustrato da
68 tavole e da 70 illustrazioni intercalate al testo.
Nelle tavole in fototipia sono riprodotti in piccole
proporzioni i tesori raccolti dal museo, tanto piccole
talora che riesce difficile farsi un' esatta idea del-
l'opera d'arte. Ma certo valgono come ricordi, assai
meglio che le rozze illustrazioni in legno date dal
Molinier nel suo libro sulle plaquettes. Nel cata-
logo qualche attribuzione potrebbe lasciar luogo a
discussioni ; ma quale catalogo, quale scritto può
pretendere l'assoluta precisione nella determinazione
degli autori di opere d'arte? La discussione sarà fatta
in questo periodico, ed ampia, con serenità, tenendo
conto con la imparzialità dovuta del molto buono,
senza pretesa ad infallibilità nei giudizi, e con quel
rispetto che colleghi e studiosi illustri si meritano.
D'altronde, se vi sono uomini che, per le ampie co-
gnizioni, per lo studio incessante della nostra arte,
potessero darci un catalogo nel senso moderno, quelli
sono per l'appunto gli autori dello splendido libro
che segnaliamo all'attenzione degli studiosi. Esso è
il frutto di monografie, pubblicate principalmente
nell'Annuario de'musei prussiani ; il frutto d'instan-
cabili studi, di un vivissimo, illuminato amore per
Parte. In Germania si pubblicano cataloghi delle
collezioni artistiche con illustrazioni, che servono
non solo a ricordo del visitatore, ma pei riscontri

che lo studioso deve qua e là praticare. Ottimo av-
viso questo, grande l'aiuto che ne viene agli studi,
benefico l'effetto per la diffusione della coltura arti-
stica. Qui, in Italia, dove non si hanno cataloghi da
mettere a riscontro a quelli di Germania, dobbiamo
accoglierli come modello, e mostrarci grati a chi ci
fornisce mezzi per lo studio dell'arte nostra. E gra-
titudine professiamo al Bode e allo Tschudi, che
questo libro aggiunsero alle tante loro benemerenze.

A. V.

BIBLIOTHÈQUE HISTORIQUE ILLUSTRÉE. L'ancienne France :
Sculpteurs et architectes. Paris, librairie Firmili Didot
et Ci*, 1888.

È un grosso volume di pagine 31G, in bella edi-
zione, adorno di ben 198 incisioni e di una tavola
in cromolitografia. Il libro è diviso in due parti, la
prima delle quali tratta dell' architettura, la seconda
della scultura.

Nella prima, cominciando dagli antichi monu-
menti celtici o druidici, detti oggigiorno megalitici,
dei quali sono enumerate le varie specie e sono ri-
prodotti i più importanti, si passa alle splendide e
numerose costruzioni dell' epoca gallo-romana. Il ca-
pitolo II è dedicato all' architettura del medio evo,
dapprima povera e rozza, in cui s'intravedono an-
cora dei pallidi riflessi dell' arte romana, ma che poi,
grado a grado, si sviluppa e produce monumenti
che ancor oggi si ammirano e si studiano.

Il Rinascimento, che in Italia era compiuto nel
secolo xv, s'introduce e fiorisce in Francia nel se-
colo seguente; ma non si cangia un'arte da un giorno
all' altro, e fra tutte le arti l'architettura fu quella
che subì più tardi delle altre l'influenza italiana;
anzi, si può affermare che l'architettura religiosa la
risentì in proporzione minore della civile.

Nel capitolo IV è trattata abbastanza completa-
mente, sebbene talora (e questo forse è difetto ge-
nerale di tutto il libro) con non sufficiente profon-
dità, l'architettura del secolo xvn, e finalmente quella
del secolo xvni, nel quale la Francia diviene un
immenso cantiere di edifizi, ed in tutte le città, come
a Parigi, la smania del costruire ha quasi raggiunto
il suo apice.

Come l'architettura, così anche la storia della
scultura è svolta ne'suoi periodi principali in altret-
tanti capitoli, ossia: 1° Il medio evo; 2° Il Rinasci-
mento; 3° Da Enrico IV a Luigi XIV; 4° Il regno di
Luigi XIV; 5° Il secolo xvm.

Il libro termina con un'interessante appendice,
nella quale è narrata la storia dell'Accademia d'ar-
chitettura dalla sua fondazione (1665 circa) fino alla
sua soppressione (1793).

C.
 
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