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Archivio storico dell'arte — 4.1891

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Fasc. II
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Ricci, Corrado: Fieravante Fieravanti e l'architectura Bolognese nella prima metà del secolo XV
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https://doi.org/10.11588/diglit.18090#0143

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Ili

terrecotte che vestono le tre fabbriche da me studiate non sono fatte con lo stampo, ma lavorate
proprio per l'edifizio e, quel eh'è più, a mano. Quelle della casa Bovi-Silvestri si rivelano facil-
mente per opera degli scultori che operarono nella Mercanzia. « Tutta quella ricca decorazione
— scrive Alfonso Rubbiani — di formelle, comparti, cordoni a spirali, piccoli capitelli, cornici a
dentelli, a stella, è maravigliosamente intagliata a scalpello sopra mattoni speciali o blocchetti di terra
già cotta, come si taglia e scolpisce il marmo. Nulla è uscito di stampo. I colpi di scalpello, di raspa,
sono nitidi ed evidenti, come i . solchi delle misure tirate coi compassi e colle squadre ». L'artista,
che ha lavorato i cassettoni delle finestre del palazzo degli Anziani (forse Domenico da Fiesole)
si è attenuto a figure geometriche combinate e sottilmente lavorate, ma ò chiaro che, determinato
il tipo decorativo nelle linee e negli scompartimenti, la varietà delle invenzioni e dei particolari
dipendeva certo, come nota benissimo il Rubbiani, «dall'umore stesso personale degli artefici».

Ed ora due sole parole per conclusione. Sulla scorta dei documenti credo d'avere stabilita
esattamente la genealogia dei Fieravanti e d'aver determinata l'opera di Fieravante rendendo più
facile il compito di chi studierà quella di suo figlio Aristotile sino ad ora confusa con la paterna.
Dal mio studio, già iniziato e comunicato in succinto da qualche tempo, è risultata la certezza
che il palazzo degli Anziani fu architettato da Fieravante e che gli operai che l'aiutarono nei
lavori d'ornamento furono in massima parte toscani e che toscana fu per buona parte la scoltura
eseguita in Bologna dalla fine del secolo xiv ad oltre la prima metà del secolo xv. Definiti i
caratteri speciali dello stile di Fieravante, sono arrivato alla conclusione che la casa Bovi-Silvestri
e la Mercanzia siano opere parimenti sue. Ne sono convintissimo. La somiglianza evidente delle
forme e dei caratteri e, si può dire benissimo, del sentimento di quei tre edifici, e certo accordo
nel modo di lavorazione sono già per sè stesse prove efficaci e di molta gravità. Si potrebbe
nullameno pensare che la Mercanzia e la casa di piazza Santo Stefano fossero opera di qualche
imitatore o scolaro. Ma resta il fatto inconcusso che le fabbriche furono alzate mentre Fieravante
fioriva e si trovava precisamente in Bologna e mentre come artista imperava assoluto padrone,
essendo morti i celebri vecchi che gli erano stati maestri, essendo fanciulli o giovanissimi quelli
che, nella seconda metà del secolo, dovevano acquistare fama col nuovo e dolce stile del Rinascimento.

Corrado Ricci.
 
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