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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. I
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0087

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56

MISCELLANEA

tela, rinforzata di cartapecora 1 e che conservava
intatta la stoffa primitiva. È un tessuto di seta, a
metà leggera, a metà forte, una specie di damasco
dove i disegni sono rilevati. Essi consistono in un
reticolato formante rombi racchiudenti altri rombi.
La reticella è formata da una striscia dove si suc-
cedono due ornamenti in Z : al punto di riunione
è un rombo. Il gran rombo interiore, orlato d'un
doppio filetto, ne contiene al centro un altro più
piccolo, anch'esso a doppio filetto. I punti supe-
riori e inferiori di questo secondo ornamento si
allungano a rombo, mentre le quattro faccie si ar-
ricciano in uncinetti dritti a testa ricurva. '

11 disegno si ripete al rovescio, ma vi resta
massiccio. Il verso è brillante, sopratutto nelle
sporgenze. Il colore non è bianco assolutamente,
ma leggermente giallastro come di crema; forse
questo è un effetto del tempo.

11 nome antico di questo tessuto è Holosericum,
clic significa interamente in seta, catena e trama.
La fabbricazione sembra orientale : è probabile che
la fabbrica esistesse in Mauritania.

5. La seconda mitria è in damasco rosso. Avevo
indicato a Don Cesare Aguilhon, cappellano del He,
le mie supposizioni sull'alterazione di questa mi-
tria, di cui il fondo mi pareva rinnovato. Esami-
nandola con attenzione, egli ha potuto convincersi
che il damasco era stato effettivamente riportato.
In una lettera mi fa questa osservazione eh'è utile
trascrivere qui : « La mitria è fatta d'una stoffa
unita, cioè nè operata, nè rasata, ma d'un tessuto

1 Lo mitrie della cattedrale di Anagni sono anche
riempito di cartapecora. Nella stessa epoca sono state
rafforzate con cartone o con tela: « Item imam mitram
magnani... cum cartis et foderis » {Inventariò della Santa
Sedi; n. <>GH).

La mitria di san Tommaso di Cantorbery, nel tesoro
della cattedrale di Sena, è « fatta di satin bianco, ap-
plicata su tela di canapa o di lino e orlata d'oro. Le
due faccia sono sostenute nell'interno da una tela più
forte. La rimboccatura è un gallone d'oro di (! centi-
metri d'altezza, con un fondo a rombi finissimi, sui quali
si distaccano in bianco cinque disegni differenti : un
ramo di fiori pendenti (giglif), un altro fogliame (palme ':),
un leone araldico rampante e contornato, una specie di
scala formata di travicelli sovrapposti a punte gigliate,
infine una fascia verticale stretta che sostiene uno al
disotto dell'altro tre disegni che si direbbero fulmini »
(Bulletin archiolog. du Corniti de» travaux hit/or., 1885,
p. 359).

2 Sulla pianeta di san Tommaso di Cantorbery, a
Tournay, i «galloni d'oro o di seta bianca formano rombi,
riempiti di bastoni rotti, sul ricamo verticale ; e di uc-
celli o dragoni che hann;> da ogni parte un tronco in-
fiorato, ricordo dei tessuti d'Oriente, sulle striscie obli-
que » (Gazette des Beaux-Arts, 2° per., tomo XI, p. 81).

egualissimo e fermo. Questa stoffa solida s' impie-
gava altre volte a fare coperte da letto, e ne ho
viste in qualche casa antica ». Questa stoffa devo
essere ((nella chiamata .un tempo cendal.

Il ricamo, largo 10 centimetri, offre, come nella
mitria precedente, un tessuto d'oro leggerissimo,
di fabbricazione siculo-araba. Il suo disegno forma
una inferriata, secondo l'espressione blasonica, che
si sviluppa entro una doppia striscia di fogliami
bianchi e verdi, con fiori dei medesimi colori. Sul
fondo si succedono due leoni addossati, separati da
un albero dove sono appollaiati due uccelli, e due
alberi fantastici. Le gemme regolarmente distri-
buite sono, nel ricamo circolare, tre grosse gemme
rosse e quadrate, più due piccole bleu, per ogni
lato del rubino centrale; nel ricamo verticale, in
capo un rubino quadrato, e al disotto un cristallo
foderato d'un foglio di stagno.

Sette di queste gemme sono sostenute da denti
di sega, di cui la montatura, come nell'altra mitria,
è d'argento dorato e cucita sulla stoffa.

Niente garantisce, così mi hanno assicurato in
sacrestia, (die la disposizione delle pietre preziose
riproduca esattamente l'ordine primitivo.

Le code sono moderne, eccetto il ricamo finale,
che è il drappo d'oro. La frangia è di seta, unita
a qualche filo d'oro.

La fodera è in seta violetta e del tempo. Nel-
l'interno le faccie sono sostenute da un foglio di
cartapecora.

Le dimensioni di questa mitria sono: in lar-
ghezza 29 centimetri e 22 in altezza. I galloni,
misurati con la doppia fascia, hanno 8 centimetri
di larghezza. Le code hanno, con la frangia, una
lunghezza di 47 centimetri, su di una larghezza di 5.

Grazie alla gentilezza del mio dotto amico
M. Georges Rohault de Fleury, che ha scritto nella
Messe un piccolo trattato de ìa mitre, io posso dare
qui un disegno della seconda mitria di Monza.

X. Bakbier de Montault.

Il uomini siiitfhularj in Firenze dal MCCCC
innanzi. — Lo scritto che porta il titolo soprac-
cennato, fa parte — come è noto agli studiosi della
Storia delle arti del disegno nel Quattrocento —
di un codice manoscritto conservato nella Biblio-
teca Nazionale di Firenze. Questo codice segnato
G 2, n. 1501, è miscellaneo, e prima di passare
 
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