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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. IV
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Ricci, Corrado: Giovanni da Siena
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0297

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256

CORRADO RICCI

et Botwnienses et Nicolaus Estetiste Marchio et Antonina Montisfeltrii atque Urbini Comes, aliique
viri Principe*, quod cognoscitur ex ipsius Opizi litteris, eertati in studebani ».

Una lettera dello stesso Giovanni riconferma ch'egli nel 1417 si trovava ai servizi di Opizo,
ed è la risposta all' invito fattogli dalla repubblica di Siena di recarsi in patria per fornire
informazioni su certi beni e possessioni presso Radicofani, 1 come abbiamo veduto nel principio
di questo studio. La lettera è questa:

« Magnifici et potente* Domini, domini mei singularissimi.

« Ho ricevuta la vostra littera, per la quale me requezite per certe informatone vorebbe
la M. Vostra da me, debba venire a la presentia de quella. A la quale respondendo, dico : che
considerato lo amore de la patria, et appresso quando sia perfectissimo servitore de la prefata
Magnificentia Vostra, non è cosa pur fosse a me possibile, per quella non facesse : e dico cum
animo sincero. E di ciò ben poter la M. Vostra essere certissima. Ma considerato, che mi sia
conducto alli servitii di questo mio magnifico signore, signore Oppizo da Polenta, el quale ha
fatto principiare certi lavori d'importantia grandissima, e da li quali non me poteria per modo
alcuno absentare, che non redundasse a gravissimi danni al prenominato magnifico mio Signore,
e a me in grande vergogna ; per modo alcuno non vegio ; che me ne dole et pesa fino a la
morte; potere fare quanto desidererebbe ipsa vostra Magnificentia, et seria stata mia intentarne.
Si che adunque dignise my so servidore haverme per excusato, attento le casone diete. A li
servitii soi sempre apparecchiato offerendome. Dittimi Arimini die VI Aprili» 1417.

« Vestre Magnificentie, Servitor

Joannes de Seni» ».

IX.

Giovanni ria Siena a Ferrara — Castello di Finale.

Quando Giovanni da Siena dal servizio del comune di Bologna passò a quello del Marchese
d'Este?

Giuseppe Campori dice che pare eerto che Nicolò d'Este « lo pigliasse al suo servigio del 1425
o poco innanzi, nel quale anno vediamo essergli stata affidata la costruzione del castello » presso
la porta S. Agnese in Ferrara. 2

Noi pensiamo invece ch'ei passasse da Bologna a Ferrara nel 1422 o tutt'al più nel 1423;
ma non più tardi.

Come abbiam visto, nel 1421 era ancora in Bologna. Nel 1424 invece si trovava già a
Finale per l'ampliamento o ricostruzione della ròcca. In quel medesimo anno mandava la famiglia
da Finale a Modena, e stendeva in proposito questa istanza :

« Spectàbilis et Egregie ac mayor I/onorande.

« Vorave mandare la mia dona e la mia famfa a Modena in nave; seria de bexogna che
vuy ne parlasse cum el I. nostro Signore chel me fesse fare uno mandato che io non pagasse
datio nò gabella alcuna nò al Finale nò simile in altro logo. E per vostro aviso voglio menare
pocho masseria come è uno lecto una capsa et altre poche cosse per mio uxo, perchè spaza-
time presto.

« Vester Johannes Sanensis Ingeniti ri ha ».

1 Milanesi, op. oit., II, H4.

* Gli architetti e gl'ingegneri civili e militari degli
Estensi ilul secolo xui ni xvi, negli Atti t memorie della

lì. Deputazione ili Storia putriti per le provineie mo-
denesi e parmensi (Modena, ISNli), serie III, voi. I, parte f,
p. 21.
 
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