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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. IV
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Fasc. V
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Boni, Giacomo: Il leone di San Marco: (bronzo veneziano del milleduecento)
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0347

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IL LEONE DI SAN MARCO

(BRONZO VENEZIANO DEL MILLEDUECENTO)

li' volto esaminai il leone di bronzo che posa su una colonna della Piazzetta
di Venezia.

La prima volta fu nel 1883, la mattina del 18 settembre, coll'aiuto di
una scala a piuoli che s'era congegnata per estirpar l'erba dalla sommità
della colonna, la cui altezza da terra sorpassa i quindici metri.
Ecco, meno poche aggiunte, le mie note d'allora:

« l'osto piede sul capitello, che ha tre metri di lato, mi sentii rimpiccio-
lito ; così colossale mi pareva il leone, le cui ali arrivano ad una volta e mezza
la statura ordinaria di un uomo.

Per avvezzarmi alle sue proporzioni, gli girai attorno per ogni verso. Il
leone è fatto di molti pezzi tenuti assieme da orditure di ferro, le cui borchie a testa qua-
drata, ossidandosi, hanno smosso o totalmente staccato le piastrelle di copertura. Due frammenti
di bronzo, spezzati dalla ruggine, sono caduti dall'addomine e mostrano che il getto ha dal più
al meno la grossezza di un centimetro.

I pezzi di cui è formato il leone sono di varia fattura, cioè gli antichi, per fortuna in
maggioranza, ed i restauri napoleonici, o di quel torno, riconoscibili al classicismo della model-
lazione, e sono opera dello scultore Bartolommeo Ferrari che restaurò il leone quando tornò in
pezzi da Parigi nel 1815. 1

Non sono originali la zampa anteriore diritta e metà della sinistra, metà della posteriore
diritta e il piede della sinistra. Peccato che non resti uno solo degli artigli originali, poiché
gli attuali sono indifferenti ed accademici. Un ciuffo sulla testa del leone fu restaurato; il libro
che tiene sotto le branche è di piombo. Le ali, staccate dal corpo del leone, appartengono evi-
dentemente ad un periodo recente; però ali ve n'erano anche prima e di queste restano alcune
tracce che poi esamineremo. La coda fu anch'essa in parte restaurata.

Tutto il rimanente, la testa cioè, colla chioma, il petto, il ventre e buona parte delle zampe
del leone, è originale. La modellazione di quelle parti che l'antico aurifex volle specialmente

1 La contessa Potocka scriveva a suo marito il 5 ot- droits ont laissé tomber le lion du haut de son piédestal
tobre 1815: « On a voulu enlever le lion qui ótait sur et il s'est brisé en vingt pièees. Aussitòt les acclama-
la place de9 Invalides, car les Vénitiens le redeman- tions, les rires et les éclats de joie ont fait rotentir
dent. Les Autrichiens se sont donc mia en train de le les airs, ce qui a mis les Autrichiens dans une horrible
descendre eux-mòmes, car on n'a pu trouver aucun Fran- colere! Le lion de Saint-Marc ne sera plus pour per-
eais qui voulùt travailler à aucun dea ouvrages servant sonne ». (Mémoires ti'mie grande ila me du xvm" sièri'e ;
à dépouiller la France. Tout le peuple en silence était Paris, Calmann-Lévy, p. 479).
rassemblé sur la place, regardant taire, mais les mala-
 
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